Oggi avevo intenzione di scrivere un post su twitter, in cui spiegare i fondamentali. Ieri sera un mio amico appena approdato sul social network mi contatta per sapere come usarlo o meglio, per farsi spiegare almeno quelle cosette basilari che lo aiutassero a prendere confidenza velocemente con lo strumento. Mi chiede delle menzioni e dell’hashtag, a cosa servono, come usarle. Glielo spiego permettendomi di sottolineare però prima di tutto il comandamento per me fondamentale: twitter non è facebook, sono due cose diverse, quindi anche l’approccio e il modo in cui si comunica sono diversi. Twitter è più incentrato sull’informazione, sui contenuti che riteniamo possano essere di valore per noi e per gli altri. Gli ho detto che su twitter non deve aspettarsi che chi deciderà di seguire lo ricambi con un follow. Noi decidiamo di seguire questo qualcuno per quello che decide di condividere, perché noi reputiamo i suoi contenuti interessanti, a precescindere che questo ricambi o meno la nostra decisione di seguirlo. Twitter non è la taverna dove ti ritrovi con i tuoi quattro amici di sempre, Twitter è più come la piazza centrale di una megalopoli, dove le voci dei protagonisti sono molteplici e spesso a noi sconosciute, ma questo non deve spaventarci, anzi, deve essere uno stimolo ulterirore alla curiosità, a scoprire, interagire. Così gli ho detto di cominciare a seguire qualcuno i cui argomenti, le cui tematiche, lo interessassero davvero, e di cominciare a twittare a sua volta contenuti, risorse che lo appassionassero e di lanciarsi. Almeno all’inizio mi è parsa la cosa più saggia da dire. Mi ha detto che avrebbe dato un’occhiata, ma che lui principalmente lo avrebbe usato per seguire le vicende dei Vips. Non è il primo che me lo dice, ma dovrebbero capire che twitter non è novella2000, e che non si vive di soli vip. Anzi, si vive meglio senza, soprattutto in certi contesti. Twitter è molto di più. Da un lato i personaggi famosi hanno trascinato molta gente sul social network dei cinguettii, dall’altro rischiano di distorcere il suo senso, e forse spetta a noi più navigati dare una bozza di rotta. Detto ciò non spiegherò i fondamentali su come usarlo, non lo farò perché la bellezza del web sta anche nel fatto che quando hai qualcosa da dire poi finisce che c’è già qualcuno che l’ha fatto e lo ha fatto meglio, e allora lo condividi. In questo caso Cristina Simone (che mi scuserà per averle fatto il verso nel titolo) che ha scritto il post che avrei voluto scrivere io e che propone 12 slide sul tema Twitter per novellini. Quindi, vi consiglio, se siete principianti, di andare a leggervele.
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