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Caro Cioè, i film con Katherine Heigl sono una droga e mamma dice che la droga fa male. Cosa faccio?
Creato il 21 marzo 2011 da Cannibal KidAl di là del solito pessimo titolo italiano, Molto incinta è un film fondamentale per la commedia americana degli ultimi anni. Anche se non siete appassionati di pellicole romantiche guardatelo quindi tranquillamente, perché questo è qualcosa di diverso. Qualcosa di più. In pratica qui ci troviamo di fronte al punto più alto della poetica di Judd Apatow, il guru dell’attuale umorismo a stelle e strisce. Il regista di 40 anni vergine nonché sceneggiatore e produttore di un sacco di altre commedie fondamentali degli ultimi anni come Strafumati o Suxbad e la sua cricca di amici stanno infatti dominando Hollywood: in pratica se sei in un suo film, anche solo in una particina, le porte per il successo ti sono subito spalancate. E non devi neanche dare via il cu*o. È quanto successo a Katherine Heigl: lanciata in tv prima da Roswell e poi soprattutto da Grey’s Anatomy, si è conquistata il titolo di nuova regina dei chick flick a partire da questo Molto incinta. Ad altri attori del cast è stato concesso persino l’onore di diventare un improbabile eroe figo, o un credibile eroe sfigato, come Seth Rogen in The Green Hornet o Jay Baruchel in L’apprendista stregone, mentre Martin Starr e Adam Scott hanno fatto la serie tv Party Down, Paul Rudd e Jason Segel li si vede ovunque e Jonah Hill si è persino dato ai film (quasi) seri con Cyrus. Fatto sta che per un attore lavorare in un film del giro di Apatow è una vittoria alla lotteria, un po' come per una showgirl partecipare a un festino ad Hardcore.
Proseguendo con paragoni e anal-o(r)gie, Molto incinta è un po’ il Tutti pazzi per Mary di Apatow, visto che dai fratelli Farrelly ha raccolto il testimone proponendo una rom-com dalla storia piuttosto simile. Se là veniva infatti raccontato l’amore tra lo sfigato Ben Stiller e la biondazza Cameron Diaz, qui capita qualcosa di simile a Seth Rogen, un nerd disoccupato e fallito che durante una serata alcolica incontra per caso la biondazza Katherine Heigl in locale e la mette incinta. Da una parte il film procede quindi come una classica commedia romantica, con due tizi totalmente opposti alle prese con una gravidanza inaspettata, ma dall’altra parte è una commedia dall’umorismo 100% politically scorrect, con dosi di cattiveria ben al di sopra della media americana. Seth Rogen qui è davvero irresistibile, cosa che nelle sue pellicole successive non sempre gli riuscirà, e la sua crew di scoppiati e fattissimi amici fa scompisciare dalle risate; insieme la banda di idoli prepara il lancio di un sito porno in grado di rivelarti dove e quando un’attrice famosa compare nuda in un film. Ma più che lavorare, i tizi passano tutto il tempo a fumarsi della gran Maria e a sfottersi allegramente a vicenda, regalando alla pellicola un umorismo volgare, rozzo, da cameratismo militare che cozza in maniera splendida con le atmosfere da commedia romantica e da chick flick di cui Katherine Heigl comincia a farsi esponente principale.Irresistibile, travolgente, già un classico della nuova commedia americana. Da non perdere.(voto 7,5)
La dura verità(USA 2009)Titolo originale: The Ugly TruthRegia: Robert LuketicCast: Katherine Heigl, Gerard Butler, Eric Winter, John Michael Higgins, Nathan Corddry, Bree Turner, Nick Searcy, Cheryl HinesGenere: perfettina incontra stronzoSe ti piace guarda anche: Il buongiorno del mattino, Tre all'improvviso, Ricatto d’amore
Pur lontano dai livelli stellari di Molto incinta, questa dura verità è un altro tentativo piuttosto riuscito di prendere il tradizionale modello di commedia romantica e aggiungerci un po’ di cattiveria gratuita in più. A fornirla è in gran parte Gerard Butler, qui perfettamente calato nella parte del Leonida di turno che si scaglia con violenza contro il tipico schema sentimentale, magari non facendolo a del tutto a fettine, ma dandogli comunque qualche bel colpo a base di battute sganascianti, volgarità assortite and, of course, qualche stereotipo classico sul rapporto maschi contro femmine. Il suo personaggio è infatti quello del bastardo che non crede all’amore; anzi, nel suo programma The Ugly Truth consiglia agli uomini di non innamorarsi e di spassarsela quanto più possibile.
Le convinzioni di Gerard Butler l’insensibile andranno inevitabilmente a scontrarsi con l’inguaribile romanticismo di Katherine Heigl, qui alle prese con il personaggio che è ormai diventato il suo marchio di fabbrica: donna single perfettina, maniaca del controllo, molto sentimentale ma anche troppo sognatrice. Una donna che insomma cerca l’uomo perfetto: poetico, romantico, sensibile e, possibilmente, non gay. E invece va a sbattere contro il duro Butler con un impatto simile al Titanic contro l'iceberg. Saranno scintille? Oh, andiamo: che ve lo dico a fare?Film assolutamente godibile sia da un pubblico maschile che femminile, tanto per giocare sugli stereotipi su cui è costruita l’intera storia, con dei comprimari forse un po’ debolucci ma con due protagonisti talmente diversi tra loro da formare una coppia davvero azzeccata. Sdeng, è il suono del Titanic che sbatte contro l'iceberg.(voto 6+)
Dialogo cultKatherine Heigl: “Sei innamorato di me, perché?”Gerard Butler: “Bella domanda del cazzo, ma è vero.”
27 volte in bianco(USA 2008)Titolo originale: 27 DressesRegia: Anne FletcherCast: Katherine Heigl, James Marsden, Malin Akerman, Edward Burns, Judy Greer, Michael ZiegfieldGenere: matrimonialeSe ti piace guarda anche: Come farsi lasciare in 10 giorni, Il matrimonio del mio migliore amico, Wedding Crashers
Lars Von Trier odia le donne. Ai suoi personaggi femminili ne accadono infatti di tutti i colori, vedi Emily Watson costretta a prostituirsi in Le onde del destino, Bjork cieca e in grado di attirare qualsiasi tipo di sfiga immaginabile (e non) in Dancer in the dark, Nicole Kidman messa letteralmente al guinzaglio in Doville e Charlotte Gainsbourg martoriata in Antichrist. Ma certo che anche le autrici di questo 27 volte in bianco ne combinano di ogni alla povera Katherine Heigl. Alla faccia della solidarietà femminile.
La regista Anne Fletcher e la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna (Il diavolo veste Prada) ne fanno passare infatti di tutti i colori alla loro protagonista, una maniaca del matrimonio (nella stessa serata partecipa a 2 cerimonie differenti!) costretta ad organizzare le nozze alla sorellina stragnocca (la svedese Malin Akerman) con l’uomo che lei segretamente ama da tutta la vita.Qui però entra in gioco anche il personaggio più interessante, o perlomeno quello in cui io mi sono più riconosciuto: il giornalista cinico e disilluso interpretato da James Marsden (The Box, Ciclope negli X-Men). In maniera analoga a quanto faceva Kate Hudson in Come farsi lasciare in 10 giorni (l’originalità non è certo di casa tra le commedie americane) sarà impegnato a scrivere un articolo pungente sulla povera damigella a vita, un altro colpo basso della sceneggiatura nei confronti della tormentatissima Heigl.
Quando anche il suo peggior film, ovvero questo, vi sembrerà comunque una commedia non molto riuscita e a tratti un filo noiosa ma comunque carina, come è capitato a me, vuol dire che il vostro livello di dipendenza da Katherine Heigl ha ormai raggiunto livelli preoccupanti. Urge ricovero immediato in un centro rehab and I say yes yes yes.(voto 5,5)
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