Che i primi due anni di giunta Alemanno non siano stati propriamente esaltanti è sotto gli occhi di tutti. I problemi che c'erano prima sono rimasti. Alcuni (parecchi) si sono acuiti. La lista delle cose che non vanno è lunga. Lo scandalo Cartellopoli, il proliferare incontrollato (a livelli mai visti) di affissioni selvagge, la folle scelta di depotenziare ZTL, corsie preferenziali, aree pedonali, la devastante decisione di consegnare il centro di Roma alle quattro ruote, pullman turistici inclusi. Ma soprattutto, la mancanza di idee e progetti di vasto respiro, di quelli che lasciano il segno, che ripensano una città rivoltandola come un calzino. I progetti bloccati. Le inopportune dichiarazioni sull'Ara Pacis e sul Progetto Alfieri. L'ambiguità sulla metro D. Il primo campanello d'allarme è arrivato con le scorse Regionali. In città la Polverini e i partiti del centrodestra sono finiti sotto di quasi 9 punti. Nonostante l'appoggio dell'UDC. L'altro campanello d'allarma è arrivato dal sondaggio del Corriere della Sera, dove il 79% dei lettori hanno bocciato senza appello l'operato della giunta . Ma evidentemente al Sindaco i campanelli d'allarme non sono arrivati. Ad oggi, infatti, non risulta alcuna dichiarazione autocritica che prefiguri un possibile cambio di passo. Riportiamo una dichiarazione di Alessandro Onorato, capogruppo UDC in Campidoglio.
A due anni dall'elezione, la Giunta Alemanno è decisamente bocciata. A causa di un commissariamento di fatto del governo in materia di bilancio, il sindaco ha rimandato una serie di scelte di campo, contribuendo al peggioramento dello stato della città. Ogni romano può constatare che le politiche della Giunta sono del tutto impalpabili. Sulle questioni che stanno a cuore ai cittadini, crisi economica, mobilità, trasporti, si è fatto meno dell'ordinario.