Lettera semi-vera, ma certamente verosimile, di una lettrice di La Repubblica piena di speranza perché adesso Silvio Berlusconi, conosciuto il suo dramma, correrà in suo aiuto!
Caro Silvio, ora aiuti anche me
Repubblica — 31 ottobre 2010 pagina 24 sezione: COMMENTI
Chiara Milano «IO aiuto chi ha bisogno». Grazie dottor Berlusconi, quando ho sentito le sue parole di risposta a tante chiacchiere e persecuzioni nei suoi confronti ho pensato “Silvio è proprio un grande uomo, lo sapevo”. Ebbene caro Silvio, lei che è una persona di cuore, sono certa che aiuterà anche me senza alcuna remora. Ho un contratto precario, due mesi in due mesi, uno stipendio di 600 euro. Vivo a Milano e sono in affitto. Non ho figli, perché sono ancora giovane e cerco di concludere i miei studi. Anche all’ amore per la cultura ho dovuto rinunciare perché non riesco nemmeno a pagare l’ affitto e le bollette, perché non posso nemmeno godere della cultura del cibo e nutrirmi in modo dignitoso. Tuttavia sono speranzosa. E sa perché? Perché lei aiuta chi ha bisogno. Sono certa che lei vorrà aiutarmi. Non sono una donna bella, nemmeno semplicemente abile nell’ arte della seduzione, per dirla così, non entrerei mai in una delle sue ville perché sto bene nel mio monolocale incontrando quando posso il mio fidanzato operaio. Non ho seni prorompenti o un esile corpo alto e intrigante di una modella, ho bisogno di un lavoro e di un po’ di dignità, ciondoli e piscine e fotografie patinate non mi renderebbero felice anche se il mio aspetto me lo permettesse. Sono brutta e intelligente, mediamente intelligente e pudica. Lo so che lei mi aiuterà rispondendo al mio appello e recandosi da me al mio indirizzo di Milano o facendo arrivare qualcuno che mi tirerà fuori da questo schifo perché lei è un uomo di buon cuore.