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Carta dei diritti ed incivilta’: ovvero quando si ammaina la bandiera blu
Creato il 13 agosto 2013 da MichelebarberaGuardiamoci attorno. Siamo circondati dalle “carte dei diritti”. I diritti dell’uomo, della donna, del bambino… ma anche quelli del cane, del criceto, del malato, dell’ “utente” (parola sibillina ed assai insidiosa) e così via in un’insopprimibile corsa all’esercizio del “diritto” (nostro). E sembra quasi assurdo, ma c’è quasi una nietzschiana “ volontà di potenza” che si esprime in questo esercizio del diritto del tipo storicamente noto: il cielo me l’ha dato e guai a chi me lo tocca (con il notevole corollario: “faccio quel che mi pare e degli altri me ne fotto”).Così penso che anche a Porto Palo di Menfi, tradizionale spiaggia che serve un bacino di utenza (comprendente anche il Lido Fiori) di oltre centomila persone equamente divise tra le province di Agrigento, Palermo e Trapani, vi sia una qualche “carta dei diritti” nascosta, che inalberi e faccia ringalluzzire il popolo (sì, va chiamato così non “orda” come qualcuno poco rispettoso suggerisce) dei bagnanti. Ecco perché quando vado a Porto Palo, blasonato lido, giunto a non-so-quante bandiere blu, sto zitto ed osservo gli altri, i quali evidentemente più consci di me dei loro “diritti”, li esercitano al meglio della potenza.E così domenica scorsa, prima vera giornata di benevolo assalto alla spiaggia di Porto Palo, in un gremitissimo e rutilante parterre umano, si potevano facilmente constatare le “tracce” dell’esercizio di questi “diritti”. Scusate, ma ve ne voglio evidenziare i più “simpatici”, quelli che probabilmente vi lasceranno qualche traccia addosso, come dermatiti o, se siete fortunati, qualche piccola infezione. In primo luogo le defecazioni a mare. Senza giri di parole e fuor di metafora, domenica scorsa a Porto Palo gli stronzi galleggiavano. I quali, tuttavia, non avevano vita facile perché dovevano battersi, per il primato di rifiuto più zozzo, con gli assorbenti intimi che vezzose fanciulle o mature signore affidavano alle onde del mare. In misura minore vi erano avanzi di cibo, buste, bicchieri, pezzi di plastica e le immancabili chiazze oleose “rilasciate” dai corpi dei bagnanti bisunti che ne avevano usato in abbondanza, con una strana mescolanza di odori vomitevoli e dolciastri che andavano dal “cocco” ai “frutti tropicali”. In spiaggia la facevano da padrone le immancabili “cicche” di sigarette, seguite a ruota da accessori rotti o inservibili, cacche di cani degli “amici degli animali” ma non dell’uomo. E che! Anche i cani in spiaggia hanno il loro sacrosanto diritto di defecare. Qualcuno ce li porta apposta.E questo, a parte la lottizzazione dell’arenile ad opera dei volenterosi dell’ombrellone “fisso” o del palo rivestito con le foglie di palme secche che sta ad indicare l’esercizio rudimentale del diritto di “proprietà” di quell’angolo di spiaggia, il “diritto” di qualche ente di non pulire i fossati che “sfociano” a mare dai canneti, topi, ratti, bisce, zanzare di specie sconosciuta che li hanno colonizzati, senza contare che tali fossati sono utili a mascherare all’occasione gli scarichi “abusivi” di qualche furbetto, che da decenni esercita il “diritto” di scaricare a mare i propri escrementi (quasi se ne sentisse il bisogno).E la bandiera blu?Tutto questo non c’entra con la bandiera blu. Sono “diritti”. E guai a chi parla e chi li tocca. Chi se la sente, li esercita, certo del fatto che gli altri o non parlano o, se parlano, vengono facilmente messi a tacere da validi argomenti giuridici ( ma se lo fanno gli altri, perché io no?). A parte, si è sentita pure questa, di chi inzozzando e cacando allegramente, dice che lo fa alla faccia di chi si godrà la spiaggia nei prossimi giorni mentre lui deve tornare a lavorare. E, nel frattempo, penso con angoscia che verrà un'altra domenica…e, con qualche brivido, che tra poco è ferragosto, periodo di massimo esercizio dei “diritti”, anche di quello di scopare durante la “mitica” notte in spiaggia. E chissà, se siete fortunati, l’indomani, tra la sabbia, oltre a tutto il resto, potrete anche trovare preservativi pieni di sperma. Non criticate, in fondo lo fanno per evitare l’AIDS.
E pazientate per le vostre dermatiti e le vostre infezioni: anche lo stafilococco ha i suoi diritti. By Michele Barbera
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