Mi sembra troppo impegnativa questa massima di sabato sera, in un risto-pub, anche se la posizione lo permette. Teano è la città in cui nel 1860 Giuseppe Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II e, ora che si parla tanto del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, può starci pure farlo tra una birra e uno stuzzichino.
Cos’è che a distanza di tanto tempo ci fa ritrovare in qualsiasi luogo e sentirci italiani? La condivisione dei nostri sogni, ovunque e comunque, perché quelli sono gli stessi dalla cima alla punta dello stivale: i sogni di Lazzaro e Luigi che cercano di gestire il loro locale con passione; i sogni di Giusy che vuole trasformare l’amore per la scrittura in un lavoro; i sogni degli Sha’ Dong che dalle atmosfere intime dei locali trafugano energia in attesa di palchi più grandi; i sogni farciti di umiltà dell’agronomo Cristoforo.
Sì, forse lo abbiamo capito una volta e per sempre che sono i sogni a mettere a tacere tutto, ad abbattere le infrastrutture mentali che ci dividono. E se questa volta a farmi sentire più italiano è stato un panino con la porchetta “alla corte di Re Artù”, nel cuore del mio Sud, significa che ci vuole poco per riscattare le nostre radici. E questo è un lusso che dovremmo permetterci più spesso!