Claudio Consolo e Francesco Compagna, legali del leader di Fli, hanno dichiarato che la decisione del Gip Figliola è "giusta e assolutamente conforme a diritto, decisione che accogliamo con piena soddisfazione".
Per il Gip Figliola nella fattispecie non è ravvisabile la "falsa rappresentazione della realtà" alla base del reato contestato, la truffa. In particolare, nel provvedimento si legge che "Non si è verificata quella falsa rappresentazione della realtà necessaria per la integrazione del reato de quo; infatti l'immobile sito in Montecarlo e pervenuto ereditariamente nella disponibilità» di Alleanza nazionale «è stato ceduto ad un prezzo inferiore a quello di mercato senza alcuna induzione in errore dei soggetti danneggiati; trattasi dunque di una disposizione patrimoniale decisa dal presidente e amministratore di una associazione non riconosciuta, unitamente al suo segretario amministrativo quale rappresentante della stessa e pertanto autorizzato a disporre del suo patrimonio". In sostanza, a parere del Giudice non ci sono gli estremi per il reato contestato a causa della natura dell'ente - partito politico, associazione non riconosciuta - e delle pregogative di coloro che hanno agito. Il Giudice ha ritenuto pienamente condivisibili le argomentazioni contenute nella richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero.
Nel provvedimento si precisa, infine che "quanto ai profili asseritamente truffaldini, che caratterizzerebbero l'operazione negoziale, va osservato, quanto agli artifizi, che non vi è alcuna correlazione causale tra il profilo di falsità, che attiene alla reale titolarità dell'acquirente dell'immobile, rispetto alla causa di disposizione dell'atto patrimoniale che avrebbe determinato l'ingiusto profitto, rinvenibile nel minor prezzo".
Francesco Storace, leader della Destra, ha definito la decisione del Gip di Roma "vergognosa" ed ha annunciato l'impugnazione del provvedimento e altre azioni giudiziarie, anche in sede civile.
Roma, 15 marzo 2011 Avv. Daniela Conte
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