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Casa e Tributi; tassa sui servizi e si rivede l’Irpef fondiaria

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

C’è l’abolizione quasi integrale dell’Imu sulla prima casa, ma a finanziarla saranno i proprietari di altri immobili. Un appartamento della rendita di 1.000 euro potrà dal 2014 pagare al massimo 168 euro per finanziare i servizi indivisibili offerti dal Comune, una seconda casa con la stessa rendita potrà pagarne fino a 1.949, più la tassa rifiuti e più altri 200-300 euro per l’Irpef fondiaria reintrodotta a sorpresa. Sono le prime conclusioni assolutamente provvisorie cui si può giungere da una lettura della bozza delle legge di Stabilità che sarà discussa dal Consiglio dei Ministri di oggi.Casa e Tributi; tassa sui servizi e si rivede l’Irpef fondiariaCome si perviene alle cifre che abbiamo calcolato? La bozza di legge prevede l’introduzione di una nuova tassa battezzata Trise (tributo sui servizi comunali), denominazione un po’ meno esotica rispetto all’originaria «service tax». Le altre anticipazioni dei mesi scorsi però sono confermate: il Trise si articolerà in due distinti tributi, la Tari, tassa sui rifiuti, incentrata sul principio «chi più inquina più paga».
I Comuni avranno l’obbligo di coprire con gli introiti della Tari il costo della raccolta dei rifiuti, potranno scegliere se commisurare l’entità della tariffa ai rigidi criteri previsti dalla legge Ronchi con coefficienti che tengono conto della superficie, del numero degli occupanti e dell’attività svolta all’interno degli immobili non residenziali o piuttosto sulla base di statistiche municipali sulla produzione dei rifiuti e potranno ridurre il costo per i single, per i residenti all’estero e per le abitazioni occupate saltuariamente. Il secondo tributo è il Tasi (tributo sui servizi indivisibili) che potrà essere al massimo dell’1 per mille (o a scelta del Comune di 1 euro per metro quadrato) e che per gli immobili non esenti da Imu si aggiungerà al vecchio tributo. In caso di immobile locato la Tasi dovrà essere pagata dall’inquilino per una quota tra il 10 e il 30% (la scelta la farà il Comune).

Torna come abbiamo accennato l’Irpef fondiaria al 50% per gli immobili diversi dall’abitazione principale: l’imposta si paga dividendo in due la rendita catastale originaria e aggiungendo il 5% al risultato, se la casa è disposizione di un congiunto; al risultato così ottenuto ai aggiunge un altro 33,3% se la casa invece è a disposizione. La norma serve a finanziarie la deducibilità al 50% dell’Imu per gli immobili strumentali ai fini Ires. L’Imu rimane anche per le abitazioni principali di categoria A/1, A/8 e A/9.
Per questi immobili l’aliquota massima applicabile (Imu + Tasi) è del 7 per mille, con deduzione di 200 euro per immobile più altri 50 per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni convivente. Una buona notizia infine per chi dà la casa in uso un figlio o a un genitore: se l’immobile ha rendita catastale inferiore a 500 euro o se l’occupante ha un reddito Isee inferiore a 15 mila euro l’immobile può essere assimilato al comune all’abitazione principale. fonte corriere della sera.it 15 ottobre 2013


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