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Casa Milan, derby ai rossoneri

Creato il 06 maggio 2014 da Simo785

È tutto pronto per la partita che tutti aspettano: il derby, da primi o ultimi in classifica, è sempre il derby. Testimone ne è San Siro che indossa la veste delle grandi occasioni ed è gremito di tifosi. Le curve sfoggiano le rispettive coreografie, quella della Nord ineggia al proprio 45esimo anniversario di fondazione , mentre la Sud espone un lampante “Vergogna” contro il Sindacato di Polizia Sap e dà sostegno alle madri delle vittime, in particolare a quella di Federico Aldrovandi (ragazzo ucciso nel 2005 da una sconsiderata operazione di polizia). Mister Clarence sceglie di sorprendere gli avversari schierando un centrocampo a rombo, mentre Mazzarri adotta il solito 3-5-2.

La partita inizia, ma non soddisfa le aspettative. Per i primi 25 minuti entrambe le squadre giocano in modo molto lezioso, nessuna delle due si sbilancia, sembrano quasi studiarsi, aspettando che qualcuno faccia la prima mossa pericolosa. Questa arriva al 24’ quando il marocchino Taarabt serve un ottimo pallone a De Sciglio sulla destra, il quale però sbaglia tutto facendo finire il pallone sull’esterno della rete e, di fatto, sprecando una buona occasione da gol. Il Milan sembra così essersi svegliato dal torpore e, pochi minuti dopo, Kakà ci riprova con un bel colpo a giro sul primo palo, ma Handanovic si oppone. È il Bambino d’Oro il primo a essersi acceso nelle fila del Milan ed è sempre lui a trascinare i rossoneri fino alla fine del primo tempo, sfiorando il gol del vantaggio. Al 36’ infatti su passaggio di Balotelli, si trova poco fuori dall’area nerazzurra con due difensori addosso, ma Kakà non si lascia certo intimidire e compie un gesto intelligente, tirando di prima col collo del piede, il pallone si abbassa sempre di più fino a centrare clamorosamente la traversa. Un sorriso ironico appare sul suo volto, sarebbe stata una perla degna del suo nome. Un’altra occasione per i rossoneri arriva allo scadere del primo tempo su un contropiede innescato da Kakà, Taarabt mette in mezzo per lo stesso Kakà, il quale però arriva in corsa sul pallone calciando alto di prima. Finisce così il primo tempo, accesosi solo negli ultimi venti minuti.

Il secondo tempo si riapre, ma per i primi dieci minuti si ripete lo scenario dei primi 45: nessuno sbilanciamento pericoloso da entrambe le parti. Arriva al 65’ la svolta che cambia volto alla partita: su calcio d’angolo, il “guerriero” De Jong salta prima e più in alto di tutti, anticipando i difensori nerrazzurri, e fulminando Handanovic con un deciso colpo di testa. Pochi minuti dopo arriva la prima occasione per gli interisti, in particolare Palacio calcia sicuro verso la porta, ma De Jong lo mura salvando tutto, confermandosi senza dubbio l’uomo partita (insieme a Kakà) per cuore e grinta. Il Milan, fattosi ora più coraggioso, cerca di agguantare il raddoppio. Ciò avviene al 77’ quando Balotelli tira da fuori area verso la porta, il pallone finisce in rete, ma, essendo stato toccato da Pazzini in posizione di fuorigioco, la rete viene (giustamente) considerata irregolare. Gli ultimi minuti vedono un’Inter troppo leziosa, quasi codarda (0 i tiri nello specchio della porta di Abbiati) e protagonista di troppi errori.

È il Milan quindi ad aggiudicarsi la vittoria di uno dei derby meno entusiasmanti degli ultimi anni. L’Inter è stata un vero e proprio fantasma, ma i rossoneri non sono stati esenti da errori, anzi. Il merito del Milan è stato quello di crederci di più, di volere più fortemente la vittoria, di averci provato e aver saputo sfruttare le non molte occasioni create. Una vittoria di carattere, grinta e cuore quindi per gli uomini di Mister Clarence, che ora può rilassarsi dopo l’ingiusta campagna mediatica subita negli ultimi tempi. Sono ancora sei i punti a disposizione e, nonostante la corsa per lo scudetto si sia definitivamente chiusa a favore della Juventus, quella all’Europa League è ancora tutta da giocare.


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