Milan e Parma si sfidano a San Siro, in gioco tre punti importanti per entrambe le squadre. In particolare per i rossoneri che devono risollevarsi dopo l’uscita dalla Champions contro l’Atletico, in modo tale da rasserenare l’ambiente e la Curva Sud, che prima del match ha protestato contro Galliani e alcuni giocatori in particolare (Balotelli su tutti, che a fine partita si scuserà in un colloquio personale con la Sud).

L’inizio è in discesa per il Milan. Al 5’ Abbiati atterra Schelotto, fatto che causa da regolamento espulsione più rigore. Entra così Amelia al posto di Essien, ma il numero 1 del Milan non riesce a fare il miracolo e si butta dalla parte opposta in cui tira Cassano. 1 a 0, gol dell’ex e 85’ rimanenti da giocare con un uomo in meno. Peggio di così non si poteva iniziare. Il Parma, neanche a dirlo, gioca con molta tranquillità, anche perché la squadra di casa non fa molto per impensierirli, solo Kakà al 20’si rende pericoloso. Anzi, i rossoneri non solo non attaccano con decisione cercando di ribaltare la situazione, rischiano addirittura l’autogol con Mexes al 40’, autore di una partita da 2 in pagella, ma fortunatamente Amelia scaccia il pericolo con una formidabile parata. Finisce così il primo tempo, con diverse occasioni per il Milan, praticamente annullato.

Il secondo tempo si riapre con il coro “Andate a lavorare” verso alcuni giocatori rossoneri e fischi per il capro espiatorio del pessimo momento del Milan,
Mario Balotelli. Comprensibilmente regna rabbia e delusione in ogni cuore milanista. Sentimenti che non si placano, anzi si moltiplicano quando al 51’ il Parma raddoppia il vantaggio con un altro gol di Cassano, che tira un rasoterra che non lascia alcuno scampo ad Amelia. Seedorf tenta quindi di cambiare la situazione, inserendo il difensore Rami al posto di un osceno Emanuelson. Intuizione più che corretta. Al 56’ su calcio d’angolo proprio Rami insacca il pallone di testa, siglando la sua terza rete in maglia rossonera e dando la possibilità alla squadra di riaprire il match. Da questo momento il Milan cambia marcia e atteggiamento, creando subito una buona azione con Balotelli e Kakà protagonisti. I rossoneri ci credono e ci sperano. Grazie a Obi che al 75’ atterra Montolivo in area di rigore, il Milan si procura un calcio di rigore (non senza proteste avversarie) che calcia Balotelli, ottenendo il gol del 2 pari che accende le speranze nei cuori rossoneri.
Speranze distrutte due minuti dopo da uno splendido tacco di Amauri (subentrato a Cassano) che frega Amelia e porta di nuovo il Parma in vantaggio. L’entusiasmo dei tifosi rossoneri presenti allo stadio si spegne, così come i giocatori in campo, che sembrano entrare in uno stato di trance. Vengono dati cinque minuti di recupero e quando sembra che non possa andare peggio, ecco che, proprio allo scadere del match, Biabiany infila il dito nella piega siglando di testa il gol del 4 a 2.
Un’altra sconfitta per i rossoneri, proprio dopo una rumorosa protesta della Curva Sud. Certo, va considerato che il
Milan ha giocato con un uomo in meno per praticamente tutta la partita. Ma la brutta prestazione (eccetto una ventina di minuti nel secondo tempo) rimane, cosa che rende i tifosi ancora più delusi e arrabbiati. Ora la situazione si fa estremamente delicata, la classifica piange e, nonostante le promesse di buon auspicio per la prossima stagione di Mister Seedorf alla Sud e ai tifosi, l’aria che si respira in casa Milan rimane molto viziata.