Tra una decina di giorni il caso Eternit potrebbe già arrivare sui tavoli del Governo, a Roma. Lo promette Renato Balduzzi, ministro alessandrino della salute, che ha incontrato il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, per discutere della bonifica, delle cure da mesotelioma e del processo in corso a Torino. Demezzi si era detto disposto a rivedere il “patto col diavolo” se ci fosse stato un interessamento a livello nazionale, una mano tesa per avere la certezza di non essere stati lasciati soli. Così è stato. In tempi brevissimi Balduzzi ha risposto all’appello arrivato dalla capitale del Monferrato e ha fatto sapere che il problema amianto è nazionale – non un affare solo casalese – e come tale va trattato.
In un incontro a porte chiuse il Ministro ha incontrato il Prefetto e la delegazione casalese (sindaco, vice sindaco e assessore all’ambiente) nel quale è stato deciso di avviare un percorso, in tempi brevi, volto a premettere a Casale di “esercitare un ruolo importante nella strategia nazionale di contrasto alle malattie correlate all’amianto e alle azioni di bonifica”. Casale Monferrato diverrà così il punto di riferimento italiano.
A metà gennaio Renato Balduzzi ha promesso di organizzare un incontro allargato alla Regione Piemonte e ai Ministeri interessati sviluppo economico e ambiente): saranno valutate le proposte del sindaco Demezzi su ricerca sanitaria, prevenzione, bonifica e finanziamenti necessari.
Nella discussione sarebbe emerso anche il ripensamento ad accettare i milioni di euro offerti da uno degli imputati in cambio della rinuncia alla costituzione di parte civile della città. Somma in un primo momento accettata, ma che ha fatto insorgere gran parte dell’opinione pubblica locale.