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Casaloggia, ovvero come metabolizzare i grilli parlanti !!!

Creato il 24 settembre 2012 da Tnepd

CASALOGGIA, OVVERO COME METABOLIZZARE I GRILLI PARLANTI !!!

Nome: Enrico. Cognome: Sassoon. Nazionalità: italiana. Segni particolari: discendente della famiglia Sassoon. Oltre a ricoprire prestigiose cariche ed essere primo partner della Casaleggio, è soprattutto Board Member dell’Aspen Institute Italia, think tank emanazione diretta del Gruppo Bilderberg. Vale a dire il medesimo gruppo di tecnocrati che sta sconvolgendo l’Europa e che ha piazzato il “suo” Mario Monti in capo alla Presidenza del Consiglio italiano. Come diavolo è possibile che Casaleggio, influencer di Grillo, permetta al suo membro più rappresentativo di sedere tra le fila dell’Aspen, insieme a figure quali lo stesso Mario Monti, Giulio Tremonti, John Elkann, Giuliano Amato, Fedele Confalonieri, i due Letta, Enrico e Gianni, Emma Marcegaglia, Cesare Romiti, Lorenzo Ornaghi e altri? In teoria dovrebbero essere “nemici”, Casaleggio e gli aspeniani…
di Andrea Succi

L’affaire Pizzarotti, in cui il neo sindaco di Parma si sarebbe consultato con Gianroberto Casaleggio, editore di Grillo e spin doctor del Movimento 5 Stelle, per scegliere il Direttore Generale del Comune parmigiano ha portato alla luce una questione di fondamentale importanza: chi controlla il controllore, ovvero chi c’è dietro Grillo?
Negli ultimi mesi, in particolare negli ultimi giorni, tutti giù a raccontare vita morte e miracoli di Gianroberto Casaleggio, la manina che scriverebbe i post più aggressivi, compresi quelli epurativi nei confronti dei Cinquestelle non allineati, vedi Tavolazzi, Favia e altri.
E mentre gli altri stanno lì a indicare la pagliuzza Gianroberto noi siamo andati a fare le pulci alla trave Sassoon, il più importante, autorevole, carismatico e potente socio/partner della Casaleggio Associati. Per capire che non scherziamo né millantiamo basta comparare il suo curriculum professionale con quello degli altri soci/partner: a confronto sembrano poppanti ancora da svezzare.
Tre lauree, la prima in economia alla Bocconi nel 1973, Sassoon proviene da una famiglia di origini ebraiche, anche se non c’è nessuna prova, fino ad ora, che lo lega alla dinastia Sassoon imparentata con i Rotschild.

Nel 1974, quindi appena un anno dopo la prima laurea – le altre due sono state conseguite in Scienze Politiche e Storia – Enrico Sassoon mette piede nell’Ufficio Studi della Pirelli, “allora considerato un think tank tra i migliori d’Italia in campo economico”. Una carriera fondata all’insegna dei think tank, dove le lobby economiche incontrano il potere politico per decidere le sorti future di uno stato (o di un insieme di stati). E deve averne fatta di strada il nostro Sassoon se è vero com’è vero che nel tempo è diventato Board Member e Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in Italia, “un ponte qualificato tra Italia e Stati Uniti con un network di cinquecento soci che include il cuore del mondo produttivo italiano, un gruppo di aziende ad alto tasso di internazionalizzazione capace di rappresentare il 2% del PIL nazionale.”
Praticamente una super lobby di multinazionali, banche e grandi gruppi che unisce le forze per proteggere in maniera più efficace i propri interessi e che promuove lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e USA. Per rendere bene l’idea di quanto esteso sia questo cartello basta leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti in Amcham: Standard & Poor’s, Philip Morris, IBM, Microsoft, ENI, Enel, Intesa San Paolo, Sisal, Rcs Editori, Esso, Bank of America, Coca Cola, Fiat, Fincantieri, Finmeccanica, Italcementi, Jp Morgan, Pfizer, Rai, Sky, Unicredit…
Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato la crisi economica in cui versiamo.

Enrico Sassoon, primo e più importante socio della Casaleggio, siede fianco a fianco con certi personaggi. Che poi sono gli stessi componenti dell’Aspen Institute Italia, think tank tecnocratico, diretta emanazione del gruppo Bilderberg. Quando il Sistema si organizza è capace di tutto: persino di creare un Comitato Esecutivo Aspen formato – oltre che da Enrico Sassoon della Casaleggio – anche da Mario Monti, John Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremonti, tutti componenti italiani del Bilderberg.
Ora: come diavolo è possibile che la Casaleggio, a detta di molti spin doctor e influencer di Grillo e del Movimento 5 Stelle, abbia il suo membro più importante all’interno di un Istituto popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici dichiarati proprio di Grillo? Qual è la ragione per cui questo accade?
Le stranezze, purtroppo, non finiscono qui: a parte il fatto che il dominio beppegrillo.it risulta intestato ad un certo Emanuele Bottaro di Modena, e potrebbe trattarsi di un normale prestanome (ma la trasparenza?), a destare sospetti è la domiciliazione del gestore tecnico del dominio, Via Jervis 77 a Ivrea. Lo stesso indirizzo della sede legale Olivetti, gruppo Telecom Italia.

Cosa c’è di così strano?
C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio, fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, attuale presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio). Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon.
La Casaleggio parte forte e chiude due contratti importanti, prima con Grillo poi con l’Italia dei Valori, quest’ultimo finito a male parole quando Di Pietro e De Magistris capiscono chi si sono messi in casa. Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere italiani e non.
A questo punto le domande che sorgono sono tante: può Grillo non sapere che Sassoon siede, fianco a fianco, con Monti, Tremonti e gli altri? Può Grillo non sapere che la gestione tecnica del suo dominio è domiciliata nella sede di un’azienda legata al Gruppo Telecom, contro cui lui si è scagliato più e più volte? Perché non si affranca da questi “maledetti” personaggi, che rischiano di rovinare il lavoro sul territorio dei ragazzi del Cinquestelle?
Se risulta lampante a tutti quanto di buono – spesso ma non sempre e a volte con modalità piuttosto ortodosse – riescano a realizzare i “grillini”, è altrettanto chiaro che dietro il faccione del comico/politico genovese si nascondono personaggi ambigui e dai tratti inquietanti. Tocca quindi ad elettori e componenti del Movimento pretendere chiarezza. Prima che sia troppo tardi.
Sto impegnando del mio tempo per scrivere questo articolo e vorrei che ciò fosse rispettato.Vista la lunghezza dell’intervento dell’articolo e alla densità delle informazioni contenute (che ho cercato quanto più possibile di documentare), invito chiunque non intenda partecipare in modo costruttivo alla riflessione di astenersi da ogni commento. Se così non fosse, cosa che temo probabile, invito gli altri utenti del forum a mantenere il tono della dialettica ad un livello superiore all’osteria.
Grazie.
 
Definizioni, per capirsi e capire. Inizierò questa ricerca riportando quattro definizioni e link a supporto che ritengo strumenti fondamentali per un’adeguata comprensione della questione.
Marketing virale o Guerrilla marketing: un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali. È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna.
La definizione guerilla marketing è forse la più appropriata, fonde infatti due concetti: il marketing e la guerriglia. Nella guerriglia abbiamo un esercito convenzionale e uno non convenzionale che si contrappongono. L’esercito non convenzionale è spesso più debole da un punto di vista dei mezzi ma ha dalla sua parte una profonda conoscenza del territorio che usa a suo vantaggio. Compie rapidi e mirati attacchi per poi scomparire. Si pensi ai vietcong e ad i risultati che questa strategia comportò. Nel nostro caso il mezzo è internet e più in generale le reti sociali, il guerrigliero è un esperto di comunicazione e new media, difficilmente distinguibile da un comune utente e il “nemico” siamo noi e la nostra “opinione“.

Per approfondire
Influencer:
dal sito della Casaleggio (editore di Beppe Grillo e Di Pietro)

On line il 90% dei contenuti è creato dal 10% degli utenti, queste persone sono gli influencer, quando si accede alla rete per avere un’informazione, si accede ad un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer.
Queste persone in modo diretto o indiretto gestiscono le comunità on line….
Gli influencer agiscono dove ci sono interazioni, quindi nell’ambito delle comunità on line, queste comunità hanno una suddivisione al loro interno per 5 tipologie: la vicinanza, quando si creano dei gruppi fisici attraverso la rete come avviene per Meetup, attività in comune quindi creazione di conoscenza come avviene per Wikipedia, la condivisione di stessi interessi, quindi la costruzione per esempio di informazione su You Tube verticale che può essere legata all’arte piuttosto che a un’informazione di carattere storico, le competenze come avviene per alcuni social network professionali, per esempio Linkedin che è indirizzato in particolare ai professionisti e alle connessioni, sono connesso con una persona, questa è connessa con me, siamo connessi a una terza persona, a una quarta, quinta, come avviene nei social network come Facebook, MySpace, all’interno di queste 5 tipologie di comunità on line agiscono gli influencer…..
Un prodotto, un servizio on line è fortemente influenzato dall’opinione dei cosiddetti influencer, molto più per esempio dalla promozione diretta o dalla ricerca che viene creata dalle società con forti investimenti….L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica per le cosiddette mamme on line, il 96% di tutte le mamme on line che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme on line che sono le mamme on line influencer.
Per approfondire e qui il punto di vista di microsoft
Influenza sociale
Dal sito conformismo.it Citazione:

“azione esercitata da qualche cosa su luoghi, fenomeni o persone…”.
Un’altra definizione un po’ più analitica indica l’influenza come “Autorità, ascendente, peso o (persino) prestigio“: si dice, per esempio, di chi ha molta influenza su qualcuno.
Ma un’accezione utile, anche se ancora generica, ai fini della nostra ricerca la si può già riscontrare nel termine “influenzare“. Esso viene inteso come “determinare, modificare qualche cosa esercitando la propria influenza“; per esempio, influenzare le idee, le decisioni, la scelta di qualcuno.
L’influenza sociale non conduce necessariamente al cambiamento del proprio modo di essere. Talvolta, infatti, finisce per frenare quelle persone che desiderano cambiare, e ciò rappresenta l’altra faccia della stessa medaglia. Basti pensare a quella situazione in cui, all’interno di una comitiva di amici, un individuo si è sempre trovato in sintonia con le opinioni degli altri, ma adesso che ha cambiato idee non trova più il coraggio di esprimere se stesso, per il timore di essere giudicato negativamente o, peggio ancora, tagliato fuori dalle relazioni con gli altri membri del gruppo.

Fanatico:
Il fanatico è colui che acriticamente pone al di sopra di se una coscienza e ad essa rimanda la causa dei suoi gesti. Il fanatico pone al di sopra delle altre la sua opinione e così facendo la separa da tutte le altre tramutandola in verità. Qualsiasi elemento contraddica la verità sarà quindi un inganno demoniaco atto a indebolire la sua fede. Come diceva Jung «Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.»

I fatti:
Beppe grillo
Inizia la sua carriera sul finire degli anni settanta in un crescendo di notorietà e apprezzamento che lo porteranno a vincere vari premi. La sua presenza televisiva si interrompe nel 1986 a causa di una battuta sui socialisti. Da qui i suoi spettacoli prenderanno sempre più una vena satirica più che strettamente comica. Riapparirà in tv nel 1993 e quindi nel 1998 nella televisione a pagamento tele+ dove prenderanno forma le sue riflessioni sul (dis)funzionamento della società.
Nel 1998 denuncia il sistema del signoraggio bancario, dimostrando una grande competenza data dagli studi del prof. Auriti. Nel 2004 balza agli onori della cronaca quando, dopo anni di “avvertimenti“, si materializza la sua previsione sul fallimento della parmalat. Fino a quel punto il suo rapporto con la tecnologia è stato di moderata diffidenza. Nel 2004/2005 conosce Gianroberto Casaleggio della casaleggio associati, colui il quale da li a poco sarebbe diventato il suo editore, anche e soprattutto per la parte digitale del prodotto Grillo.

Dalla prefazione di web ergo sum il racconto di quell’incontro.
Citazione:

“Lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile, durante il mio spettacolo Black Out. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo.
Non conoscendolo lo assecondai. Gli sorrisi. Cercai di non contrariarlo.
Temevo di ritrovarmi una chiocciola o un puntocom in qualche posto sensibile.
Era molto convinto di quello che diceva. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco che invece che ai lupi e agli uccellini parlasse a Internet.
Mi descrisse webcasting, democrazia diretta, chatterbot, wiki, downshifting, usability, oggetti di interazione digitale, social network, legge di Reed, intranet e copyleft.
Chiese se capivo. Disse che era importante.
Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò.
Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff, Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman e degli adoratori del banano.
Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. Aziende democratiche, persone al centro di ogni processo, intermediazioni economiche e politiche soppresse, libera circolazione di idee, abolizione della proprietà intellettuale.
Ce n’è abbastanza per rinchiuderlo. E’ un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile.”

Casaleggio Associati: composizione e mission
Dal sito Citazione:

La Casaleggio Associati viene fondata il 22 Gennaio 2004 da Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich.
* Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg
* Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg
* Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg
* Enrico Sassoon, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg
Casaleggio Associati ha la missione di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull’economia digitale.
Per indirizzare le aziende in Rete è necessario disporre di una conoscenza puntuale dell’evoluzione in atto, sia a livello nazionale che internazionale.
Casaleggio Associati dispone di competenze specifiche sulla Rete, tramite i suoi soci ed affiliati; della conoscenza del territorio di applicazione, dovuta ai Rapporti e ai Focus di settore; delle tendenze e delle best practice, grazie al network di partner statunitensi.

Chi sono questi partner statunitensi? Purtroppo ultimamente il sito della casaleggio è stato aggiornato ma, cercando in rete, è ancora possibile individuarli in:

1) ENAMICS, azienda informatica USA leader nel BTM, un sistema che permette di prendere in tempo reale decisioni atte a massimizzare il profitto. Un’intera sezione è dedicata al settore agroalimentare la cui mission è: Citazione:BTM Agrim’s Solution Center principles include:
* Rapid implementation:
o Creation of deliverables with customer critique and acceptance
o Leverage of Intellectual Property: BTM Fusion 360TM, BTM Works 360TM and BTM Accel 360TM
o Single implementation with re-use across multiple business units
o Leverage of on-demand social business experts
* Frequent, predictable value delivery
* Well-defined roles for customer team members and BTM training and certification
* Customer site and virtual presence when appropriate to the progress of delivery and/or culture of the customer. Virtual interaction and collaboration optimizes the use of resources for both customers and BTM Agrim.


2) THE BIVINGS GROUP è il partner a cui la Casaleggio si ispira. E’ l’azienda leader nel social network, in web marketing. Per mezzo della rete manipola l’opinione pubblica, utilizzando falsi cittadini e finte associazioni per promuvere gli interessi dei loro clienti.
Come si evince dalla sezione “what we do” del loro sito: Citazione:
The Bivings Group provides clients with effective, efficient and high-value Internet communications platforms.
With deep experience in all aspects of Internet communications, we bring the right message to the right audience. From the simple to the complex – from public-facing websites to new media communications platforms and extranets – The Bivings Group uses the power of Internet technology to help clients achieve their strategic goals.
E’ un’azienda che si occupa dell’immagine delle aziende, per venderle meglio alla gente. La Monsanto è sua cliente. Altri clienti sono la Philip Morris e la Lorilland Tobacco. E poi la BP AMOCO, industria petrolifera responsabile di disastri ambientali.

Come già accennato, 4/5 dei soci della società editrice del sig. Grillo (tutti meno Davide Casaleggio) hanno ricoperto importanti incarichi alla Webegg, come Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano.

Cos’è la Webegg?

Webegg Spa è un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete. Era controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia). Poi, nel luglio 2004, I.T. Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia). In seguito alla fusione con VP Web e VP Tech è nata Value Team,
Qui il link per vedere cosa fa oggi la Value Team. Non mi dilungo ad approfondire i servizi che offre la Value team, benchè siano molto interessanti ma vi invito comunque a darci un occhio. Voglio invece approfondire la figura di Enrico Sassoon:
Dal maggio 1998 è amministratore delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby che cura gli interessi delle corporazioni americane in italia. Il presidente è il vice di MICROSOFT, Umberto Paolucci; nel board numerosissime aziende USA e italiane; un po di nomi

* Umberto Paolucci, Vice Presidente Microsoft Corporation
* Gian Battista Merlo, Presidente e Amministratore Delegato ExxonMobil Mediterranea Srl

* Gianmaria Donà dalle Rose, Amministratore Delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia Srl
* Massimiliano Magrini, Country Manager Google Italia

* Luciano Martucci, Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia Spa
* Pietro Modiano, Presidente Banca IMI Spa

* Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset Spa
Maria Pia Pierdicchi, Direttore Generale Standard & Poor’s
* Massimo Ponzellini, Presidente Impregilo Spa
* Cristina Ravelli, Country Legal Director The Walt Disney Co. Italia Spa
* Dario Rinero, Presidente e Amministratore Delegato Coca-Cola HBC Italia Srl
* Cesare Romiti, Presidente Onorario RCS Editori Spa Dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole 24 Ore (lo stesso gruppo che nel 2005 assegnava a grillo il premio WWW). Dal 1985 al 1998 è stato direttore responsabile de L’Impresa-Rivista Italiana di Management; dal 1990 al 1998 della rivista Impresa Ambiente, di cui è stato il fondatore; dal 1993 al 1997 è stato direttore responsabile della rivista settimanale Mondo Economico; dal luglio 1997 al gennaio 1998 è stato Direttore Scientifico del gruppo Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato oltre 2mila articoli su Il Sole 24 Ore, Mondo Economico e ha diretto la testata Affari internazionali del quale vi invito ad osservare i nomi presenti in redazione fra cui spiccano Enrico Letta, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti e Giuliano Amato.


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