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Casar fuga d'altri tempi; Schleck veste la sua prima maglia gialla
Creato il 14 luglio 2010 da AruotaliberaIL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO. Dopo pochi km si capisce che la tappa sarà esaltante e spettacolare. Al km dieci di gara partono in 11: Jerome Pineau (QuickStep), Jens Voigt (Saxo Bank), Cyril Gautier (Bbox), Luis Leon Sanchez (Caisse d'Epargne) , Jose Ivan Gutierrez (Caisse d'Epargne), Christophe Moreau (Caisse d'Epargne), Sandy Casar ( FdJ), Rinaldo Nocentini (AG2R), Anthony Charteau ( Bbox). Al loro inseguimento si lanciano Cunego (Lampre) e Taaramae (Cofidis) che riusciranno a raggiungere il gruppo di testa nella discesa della Colombiere. I fuggitivi arrivano ad avere un vantaggio massimo di 6 minuti sul gruppo che lascia spazio, senza però mollare la corda. Nell'aria si sente l'odore della battaglia. All'inizio del Col de la Madelaine davanti sono rimasti in 5: oltre a Cunego ci sono Moreau, Sanchez, Charteau e Casar. Nel gruppo maglia gialla inzia il forcing Astana che miete vittime illustri: prima Rogers e Sastre, poi la maglia gialla Evans, in evidente difficoltà vista l'evidente fasciatura; il campione del mondo corre con una frattura al gomito. Per lui il ritmo è troppo alto, non riesce a correre nel suo classico stile "fuorisella" e perde le ruote dei migliori restando con i propri gregari, alcuni più al gancio di lui. L'andatura aumenta sotto i colpi degli Astana e man mano il gruppo si sgrana. Si capisce che si fa sul serio e che sta per esplodere la corsa anche tra i Big.
BOOM. La scintilla la accene Navarro che parte come un razzo per lanciare il proprio capitano Contador (Astana), a questa accelerazione risponde pimpante Andy Schleck (Saxo Bank)e si riporta sotto a fatica un ottimo Samuel Sanchez (Euskaltel); ma solo per poco, perderà le ruote dei migliori poco dopo, scegliendo saggiamente di salire del proprio passo. Gli altri big dietro arrancano cercando di limitare i danni; si formano due gruppetti: il primo composto da Gesink, Menchov, Rodriguez, Leipheiemer e il secondo con Armstrong, Basso, Van Den Broeck, De Weert, Plaza. La salita sarà un'inferno per tutti; il caldo, la fatica, e la voglia di dare tutto oltre i propri limiti, ma allo stesso tempo la consapevolezza di non poter andare fuori giri: è lo spettacolo del Tour. L'ascesa è terribile e davanti restano in 4: Casar, Charteau, LL.Sanchez, Cunego mentre Voigt si stacca; giusto il tempo per tirare il compagno Andy Schleck, raschia il fondo del barile per poi staccarsi inesorabilemte. Encomiabile. Poi rimarranno soli Contador e Schleck, la loro pedalata agile li rende di un altro pianeta, un gradino sopra gli altri. Varie volte rilanceranno l'azione per mettersi alla prova senza mai staccarsi, ci sarà il momento per fare sul serio. Per ora danzano sui pedali al ritmo di una musica nota solo a loro. Nelle retrovie Samuel Sanchez li vede, ma non riesce a raggiungerli, Menchov Gesink e Leipheimer collaborano per perdere il meno possibile; Basso cede, ,ma non affonda, tirando per tutta la salita non ricevendo cambi da chi ha un capitano davanti. Al GPM Casar, Charteau, LL.Sanchez, Cunego transitano con:
+2:20 Contador, Schleck, Voigt
+3:20 Gesink, Menchov, Rodriguez, Leipheiemr
+4:20 Armstrong, Basso, Van Den Broeck, De Weert, Plaza
+9:00 Evans, che continua a remare, nonostante la barca faccia acqua da tutte le parti. Eroico.
In discesa e nei restanti 13 km in pianura Contador e Schleck arrivano a riprendere i fuggitivi proprio nel finale, Sanchez va a tutta e si candida per il podio finale, Gesink, Menchov, Rodriguez, Leipheiemr continueranno ad aiutarsi mentre Basso riceverà pochi cambi. Sul traguardo Sandy Casar coglie l'attimo e trionfa, a Sanchez e Cunego va il plauso per una giornata sempre all'attacco, ma resta il rammarico per la volata finale. Moreau, Charteau Contador e Schleck arrivano a 2", Sanchez paga 50", il gruppo Menchov a 2'e07", Basso e company a 2'e50". Sastre e Wiggins affondano con 5'; Evans nel finale recupera e chiude a 8'. Sul traguardo commovente l'abbraccio in lacrime al fedele gregario Santambrogio; vero e proprio Virgilio per il capione del mondo lungo la tappa infernale di oggi. Per l'australiano niente gloria, ma tanto onore.
La Madelaine è stato un ring, un'arena per combattenti. Ognuno ha dato tutto combattendo fino allo strenuo delle forze. Nella battaglia di oggi abbiamo visto chi sono i guerrieri più forti, ma attenzione: la guerra non è finita.
Arrivo di tappa.
Generale.
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