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CASCETTA PROSSIMO CAPO DELLA AUTHORITY DEI TRASPORTI? - Quando la “cura del ferro” fa bene solo a chi l’aveva prescritta
Creato il 05 giugno 2012 da Ciro_pastoreCon straordinaria resilienza l’ex assessore bassoliniano si ricicla con il Partito dei Carini CASCETTA PROSSIMO CAPO DELLA AUTHORITY DEI TRASPORTI? Quando la “cura del ferro” fa bene solo a chi l’aveva prescritta Ferve da mesi oramai, la battaglia per una poltrona ambita, quella della costituenda Authority dei Trasporti. Si sono fatti tanti nomi, alcuni davvero privi di fondamento, altri più credibili ma, come sempre, i primi ad andare allo scoperto, sono anche i primi ad essere bruciati. Nelle ultime settimane, in ambienti ben informati, circola un nome che qui in Campania è molto conosciuto: Ennio Cascetta. Emblema tecnocratico di tutta la stagione del Regno Bassolino, fautore della famosa “cura del ferro” che, a colpi di finanziamenti nazionali ed europei, ha aggiunto molti chilometri di ferrovie alla già consistente rete regionale. Il Professore sembra da qualche tempo felicemente accasatosi con il nascente nuovo polo centrista di Montezemolo & Co., quello che con sarcasmo Crozza chiama ilPartito dei Carini. Cascetta, il volto nobile del bassolinismo, il professorone con cattedra anche presso l’autorevole Massachussets Institute of Technology di Cambridge, il teorico della metropolitana regionale, l’incredibile procacciatore di finanziamenti. Da un anno circa, si possono leggere i suoi preziosi contributi sul sito web della Fondazione ITALIAFUTURA, nata per volere di Montezemolo per essere l’autorevole think tank in cui, le migliori menti italiane, illustrano in che modo il nostro Paese può restare attaccato allo sviluppo e non avviarsi ad una quasi scontata decadenza economica (per approfondimenti http://www.italiafutura.it/gw/producer/producer.aspx?t=/documenti/author_comitato.htm&auth=417 ). E pensare che nei primi mesi del 2010, il nostro augusto tecnocrate pareva avviarsi ad essere il candidato della coalizione di centrosinistra alle elezioni regionali della Campania, poi vinte dal centrodestra. Ma qualcosa andò storto, l’intelligentissimo delfino fu impallinato dal suo stesso Re, che si sentì spodestato anzi tempo dall’allievo desideroso di rimpiazzarlo. L’arrembante luogotenente, però, non aveva saputo tessere la rete di alleanze interne alla coalizione e, pertanto, fu silurato in favore di De Luca, il sindaco sceriffo di Salerno, che poi per un soffio non riuscì nell’impresa impossibile di ribaltare una scontatissima sconfitta. Nella primavera del 2011, dopo il classico “anno sabatico”, l’accademico ritrovò la sua verve e la sua passione civile. Abbandonato con sdegno l’ingrato Partito Democratico, eccolo trovare accoglienza nelle ecumeniche braccia di Montezemolo che, tra le innumerevoli altre attività imprenditoriali, è anche il “padrone” di NTV, competitor di Trenitalia nell’Alta Velocità. Insomma, il Professore resta nell’ambiente che tanta notorietà gli aveva dato. Un fulgido esempio di resilienza il suo. La resilienza è un termine, che può assumere diversi significati a seconda del contesto: in ingegneria, è la capacità di un materiale di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi. Inutile dire che Cascetta è ingegnere e, quindi, conosce bene il fenomeno. La resilienza ha assunto anche una più ampia connotazione, di tipo psicologico direi. Viene vista, infatti, come la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato ed addirittura trasformato positivamente. Cascetta, insieme a molti altri tecnocrati e politici, pare aver trovato nel nuovo(?) partito/fondazione il superamento di una fase avversa ed addirittura la forza per candidarsi per guidare l’Italia futura. Come “araba fenice”, sembra pronto a risorgere dalle ceneri del TPL campano, a cui la sua “ cura del ferro” non pare aver giovato. Infatti, se è pur vero che sono stati avviati piani faraonici a livello infrastrutturale, le aziende che gestiscono i servizi sono allo sbando a causa di un decennio di “colpevole disattenzione”. Lapolitica cascettiana era tutta incentrata, infatti, sulla costruzione ed il potenziamento delle strade ferrate. La gestione ordinaria delle aziende chiamate ad esercire il servizio di trasporto è stata, invece, praticamente negletta. Cascetta, spero ci perdoni l’ardire, sembrò a molti un bambino a cui avevano regalato una scatola di trenino LIMA. Al piccolo modellista in scala 1:1 non parve vero di poter giocare con una riserva infinita di binari. Ma a differenza dei migliori modellisti ferroviari, il suo scopo non era tanto far viaggiare in perfetta armonia tanti treni sul suo “ideale plastico”, quanto, essenzialmente, stendere una infinita rete di binari. Al suo incolpevole (anche se troppo piagnucolante erede) ha lasciato così un favoloso progetto – solo in parte realizzato - fatto di chilometri di rete e tante stazioni nuove, artistiche e non, che rischiano, però, di diventare splendide vestigia di archeologia industriale, da mostrare ai posteri. Le aziende languono, il servizio è scadente e sempre più ridotto. Con facile metafora, si potrebbe dire che ad un pretenzioso Faraone, che voleva edificare maestose piramidi, è succeduto un modesto capo mastro che pian piano sarà costretto a svenderne marmi e decori per assicurare il pane alle masse di schiavi affamati. Ora che, purtroppo, il plastico sta andando in malora, il nostro specialissimo modellista ferroviario si appresta a trovare un’altra collocazione: l’ambita poltrona di Capo della Authority dei Trasporti. In quota Montezemolo, pare. È paradossale, peraltro, che un “non partito” abbia già diritto ad indicare uomini per ricoprire ruoli che, seppure ad alta connotazione tecnica, sono pur sempre di grande impatto politico e con rilevanti ricadute economiche. Si profilano, quindi, gli ennesimi problemi di conflitti d’interesse. Anche Monteprezzemolo, infatti, è una sorta di conflitto d’interessi vivente, tanto da far impallidire il tanto vituperato Mr. B. Non vi è settore (industriale, commerciale, bancario, assicurativo e dei trasporti) in cui non sia presente, e mai in ruoli marginali. Peraltro, titolare di concessioni statali, anch’egli come il Burlesquoni. Ritornando al TPL campano, quale potrà essere la ricaduta di un Cascetta a capo della Authority? Beh, pare improbabile la sua totale “asetticità”. Il valente accademico è uomo che, negli anni, ha pur sempre potuto costruire una fitta rete di relazioni trasversali, sia in ambito politico che con le principali aziende del settore. Le funzioni della Autorità sono, peraltro, delicatissime ed è forte il potere di orientamento delle scelte. Quanto al trasporto regionale, lo stesso Decreto istitutivo della Authority prevede, alla scadenza dei contratti in essere tra Regioni e Trenitalia, l'obbligo di assegnazione mediante gara pubblica della gestione del servizio di trasporto regionale. La finalità dichiarata è l'introduzione di una più ampia concorrenza nei servizi sussidiati che dovrebbe portare benefici concreti a milioni di pendolari ed una sostanziale maggiore efficienza economica per il sistema Paese. Oggi questo mercato è, di fatto, ancora monopolistico, visto che non si è quasi mai fatto ricorso alle gare. I servizi regionali sono assegnati alle singole realtà aziendali locali senza un processo di selezione competitivo. Le gare dovrebbero permettere di concentrare le risorse sull'operatore che garantisce migliore qualità e costi più contenuti. Ma un uomo sostanzialmente interessato - per formazione ed esperienza - alle infrastrutture saprà armonizzare e regolamentare il servizio, settore del quale si è sostanzialmente disinteressato come Assessore? Monteprezzemolo giura che ne sarà capace ed oggi carinamente è il suo miglior sponsor. Cascetta saprà essere altrettanto “carino” con lui? Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli
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