L’edificio si trova a Venezia, situato al piano terreno del complesso di Palazzo Lezze, denominato “Casin di Palazzo Lezze”, attribuito a Baldassarre Longhena, architetto e scultore italiano della Repubblica di Venezia fra i più celebri e rappresentativi del suo tempo e progettista della basilica veneziana Santa Maria della Salute. La quinta del giardino è stata modificata con l’edificazione di un vero e proprio piccolo edificio ad essa addossato il cui progetto di trasformazione è stato firmato dall’arch. Filippo Caprioglio. L’edificio è denominato “Casin”, che in veneziano è una struttura tra la barchessa ed il magazzino collegato ad un palazzo. La facciata del Longhena fungeva da accesso dall’acqua per lo stesso Palazzo e da questo aspetto il progettista è partito nel concepire quest’intervento di radicale trasformazione.
Alla porta d’acqua si accede mediante un nuovo sistema di gradini realizzati in blocchi di pietra d’Istria che, collegandosi a quelli già esistenti, consentono di accedere al livello inferiore della riva.Questa soluzione si è resa necessaria in quanto il pavimento interno è stato rialzato e ciò ha consentito di poter mantenere aperto il gran portone ligneo sull’acqua, preservandone le fattezze e la consistenza originale, al fine di portare la luce necessaria all’ambiente interno. Attraverso questo spazio si accede all’abitazione per mezzo di un “cubo” in vetro; questa bussola, favorisce l’ampliarsi della luce all’interno, altrimenti poco illuminato, diffondendola anche per riflettanza.
Il piano terra è un unico open space che ospita il soggiorno, la cucina a cui si accede attraverso un grande bilico in vetro, e un bagno nascosto. La scala in vetro e acciaio verniciato bianco, come il resto delle carpenterie, di disegno originale, divide gli ambienti senza interromperne la continuità e conduce al soppalco superiore. Quest’ultimo è realizzato tutto in carpenteria metallica, si appoggia ai nuovi leggerissimi pilastri senza mai collegarsi alle murature originarie del manufatto che affacciano sul canale e verso il giardino.
Al sistema del soppalco si innesta la grande libreria, costruita artigianalmente, contenente quasi 10.000 volumi, che circonda perimetralmente tutto lo spazio a doppia altezza della zona giorno attraverso delle passerelle tecniche, anch’esse in vetro e acciaio, che le rendono fluttuanti e integrate nello spazio. Tutto questo gioco di trasparenze cattura e amplifica la luce così da diffonderla negli ambienti. Le pareti sono trattate a calce rasata bianca che, secondo la tradizione veneziana reinterpretata in chiave contemporanea, favorisce la diffusione della luce, sia naturale che artificiale.
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