I ricchi sono tutti alti, almeno così appaiono. Sono dritti come un fuso, o il faro di Favignana, l'altissima torre sul mare che fa cucù ai romanticoni e ai barconi. I ricchi sono ricchi, lo dice la parola stessa. Frequentano salotti, bevono champagne, fumano Montecristo, non leggono un libro manco se li torturi, però sono ricchi, lo dice la parola stessa. Capita, ma solo ai ricchi, di finire in galera. Succede: incidenti di percorso. E succede anche che pur potendo godere del fior fiore dei principi del foro (inteso come buco), a volte i magistrati passano il bianchetto sui cavilli delle memorie difensive e spiccano mandati d'arresto. Succede, perché no, che il presidente del consiglio in persona telefoni in questura per far rilasciare un'amica: altrimenti che amico è! E accade che un ministro, che è meno del presidente del consiglio, ma conta pur sempre qualcosa, decida di intervenire, per scopi umanitari, nei confronti della figlia di un noto e chiacchierato costruttore-assicuratore-finanziere-banchiere-imprenditore ricco da far schifo, e intercedere per la sua liberazione. Così, si arriva alla dimostrazione del teorema che i politici hanno anche loro un'anima e un cuore, ma che li attivano solo in qualche caso, non in tutti perché sarebbe un feuilleton. 17 luglio 2013. Sono trascorse solo poche ore dall'arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi tre figli, che Gabriella Fragni, la compagna del ricco da far schifo, alza il telefono non per chiamare gli avvocati di famiglia, ma direttamente il ministro della Giustizia. Anna Maria Cancellieririsponde: “Comunque guarda, qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda, son veramente dispiaciuta”. E ha concluso la telefonata con la Fragni affermando: “Se tu vieni a Roma, proprio qualsiasi cosa adesso serva, non fate complimenti, guarda, non è giusto, non è giusto”. E la Cancellieri è intervenuta immediatamente, “sensibilizzando” due vice capi dell'amministrazione penitenziaria, sulle condizioni di salute di Giulia Maria Ligresti che soffriva di anoressia. Il 28 agosto la figlia di Ligresti è stata scarcerata. I ricchi sono ricchi, lo dice la parola stessa. E se un ricco piange, i politici intervengono perché di Gabriele Cagliari ne è bastato uno. Allora sono tutti lì, pronti a dimenarsi a scopo umanitario pro-ricchi, ma non per impedire che i profughi siriani di Lampedusa siano iscritti nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. I ricchi sono alti, almeno così appaiono. Alle loro altezze l'aria è rarefatta e anche le foglie degli alberi, come dimostrano le giraffe che le cercano affannosamente perché sono più tenere. Li ricordate gli altri ricchi, belli, patrioti e salvatori della patria? Gli amici miliardari (in euro) del Capataz accorsi al capezzone dell'Alitalia? Stanno scappando tutti. Ieri nel tardo pomeriggio, ha mollato anche Colaninno. Che coraggiosi, i capitani ricchi di Silvio! In pochi anni di gestione hanno accumulato un altro miliardo di euro di passivo. Ma loro sono belli, ricchi, coraggiosi, alti come giraffe (quelle davanti) e mangiano foglie tenere.
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Caso Ligresti. La differenza fra un ricco e un tossico? I soldi
Creato il 01 novembre 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti
I ricchi sono tutti alti, almeno così appaiono. Sono dritti come un fuso, o il faro di Favignana, l'altissima torre sul mare che fa cucù ai romanticoni e ai barconi. I ricchi sono ricchi, lo dice la parola stessa. Frequentano salotti, bevono champagne, fumano Montecristo, non leggono un libro manco se li torturi, però sono ricchi, lo dice la parola stessa. Capita, ma solo ai ricchi, di finire in galera. Succede: incidenti di percorso. E succede anche che pur potendo godere del fior fiore dei principi del foro (inteso come buco), a volte i magistrati passano il bianchetto sui cavilli delle memorie difensive e spiccano mandati d'arresto. Succede, perché no, che il presidente del consiglio in persona telefoni in questura per far rilasciare un'amica: altrimenti che amico è! E accade che un ministro, che è meno del presidente del consiglio, ma conta pur sempre qualcosa, decida di intervenire, per scopi umanitari, nei confronti della figlia di un noto e chiacchierato costruttore-assicuratore-finanziere-banchiere-imprenditore ricco da far schifo, e intercedere per la sua liberazione. Così, si arriva alla dimostrazione del teorema che i politici hanno anche loro un'anima e un cuore, ma che li attivano solo in qualche caso, non in tutti perché sarebbe un feuilleton. 17 luglio 2013. Sono trascorse solo poche ore dall'arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi tre figli, che Gabriella Fragni, la compagna del ricco da far schifo, alza il telefono non per chiamare gli avvocati di famiglia, ma direttamente il ministro della Giustizia. Anna Maria Cancellieririsponde: “Comunque guarda, qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda, son veramente dispiaciuta”. E ha concluso la telefonata con la Fragni affermando: “Se tu vieni a Roma, proprio qualsiasi cosa adesso serva, non fate complimenti, guarda, non è giusto, non è giusto”. E la Cancellieri è intervenuta immediatamente, “sensibilizzando” due vice capi dell'amministrazione penitenziaria, sulle condizioni di salute di Giulia Maria Ligresti che soffriva di anoressia. Il 28 agosto la figlia di Ligresti è stata scarcerata. I ricchi sono ricchi, lo dice la parola stessa. E se un ricco piange, i politici intervengono perché di Gabriele Cagliari ne è bastato uno. Allora sono tutti lì, pronti a dimenarsi a scopo umanitario pro-ricchi, ma non per impedire che i profughi siriani di Lampedusa siano iscritti nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. I ricchi sono alti, almeno così appaiono. Alle loro altezze l'aria è rarefatta e anche le foglie degli alberi, come dimostrano le giraffe che le cercano affannosamente perché sono più tenere. Li ricordate gli altri ricchi, belli, patrioti e salvatori della patria? Gli amici miliardari (in euro) del Capataz accorsi al capezzone dell'Alitalia? Stanno scappando tutti. Ieri nel tardo pomeriggio, ha mollato anche Colaninno. Che coraggiosi, i capitani ricchi di Silvio! In pochi anni di gestione hanno accumulato un altro miliardo di euro di passivo. Ma loro sono belli, ricchi, coraggiosi, alti come giraffe (quelle davanti) e mangiano foglie tenere.
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