A Cremonaoggi (clicca qui) è piaciuto presentarlo così, con il suo titolo:
Direttore Generale dell’Ufficio Immigrazione del Ministero per le Politiche Sociali, Natale Forlani, sia stato a Cremona pochi giorni fa per visitare i luoghi più significativi del welfare rivolto agli stranieri, minori e adulti (con, capofila, la realtà della Caritas che accoglie cento profughi scappati dalla Libia).
Natale Forlani però non è un semplice dirigente del ministero del Welfare.
Natale Forlani
C’è una lunga storia che ha portato a Roma il Forlani e non è incolore. Passa anche per Rimini e il dialogo con Comunione e Liberazione, come amministratore delegato di Italia Lavoro nel 2003, dove Forlani, coautore del Libro Bianco di Marco Biagi, insisteva sulla flessibilità e analizzava il mercato del lavoro italiano e le riforme “necessarie”. Per leggere l’intervento di Rimini clicca qui.
Si tratta di un uomo politico di rilievo, che è stato non per caso l’estate scorsa portavoce dell’incontro di Todi, in cui i cattolici italiani, con gli stessi vescovi, hanno ripensato e manifestato il rinnovamento del proprio impegno in politica. Non si può neanche dimenticare che il vescovo di Cremona è stato presidente della commissione per la famiglia della Cei, un ruolo di rilievo nazionale, criticato da alcuni per non aver emesso documenti, apprezzato da altri (anche da me, lo ammetto), per questa prudenza.
Il politico Natale Forlani è da non pochi anni in prima linea nel mondo cattolico. Sostiene una posizione liberal-democratica alternativa a Sel e alla Cgil, ha apprezzato nel complesso il governo Monti. La storia di Forlani è lunga e seria: faceva parte del gruppo vicino a Marco Biagi come anche il candidato del Pd Dell’Aringa, docente alla Cattolica. Forlani propone la rottura dello schema destra-sinistra per poter rilanciare un welfare di stile europeo, superando quelle che a lui sembrano soluzioni italiani impraticabili e incompatibili con le politiche europee. Ha simpatizzato per Matteo Renzi, dichiarandolo in un articolo di Affaritaliani che vale la pena di leggere (clicca qui).
Se il Pd dialoga e anzi incorpora questi personaggi di rilievo, una decina di anni fa ben più lontani, il segnale è chiaro: il Pd si evolve, cambia natura, non è più un partito legato alla sinistra storica ed è destinato a trovarsi contro la Cgil di oggi. Tema di grande importanza che va oltre il caso della cooperativa Nazareth e del fiume di finanziamenti che converge verso la stessa. Da notare che Forlani non usa il termine “trasversalismo” e neanche “trasversale”, ma di fatto ne parla. Il suo è un linguaggio decisamente più colto, senza dubbio, dei noti personaggi di Comunione e Liberazione.
E’ in gioco dunque l’evoluzione del Pd e delle proposte per il prossimo governo. A Cremona la visita di Natale Forlani può aver avuto un significato ulteriore alla promozione di un progetto finanziato dal ministero cui comunque il portavoce di Todi vuol dare importanza. E’ venuto a trovarci solo per una fotografia con Luigi Amore e don Codazzi? Credo che un personaggio di tale importanza non sprechi un attimo del suo tempo, e che con gli uomini del Pd “fuori dal vecchio schema destra-sinistra” parli volentieri e di qualcosa di assai serio.