Esattamente due anni fa Alex Schwazer veniva condannato dalla Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del Coni a tre anni e mezzo di squalifica per aver fatto uso di sostanze vietate dall’ordinamento sportivo, l’eritropoietina. Domani mattina (ore 10) il marciatore altoatesino, squalificato fino al 29 aprile 2016, si presenterà dinnanzi all’Ufficio di Procura Antidoping a Roma con la speranza che possa essere dato il via al lungo iter verso la riabilitazione.
Alex Schwazer festeggia l’oro nella maratona 50km di Pechino 2008 (autori.fanpage.it)
L’ipotesi per la partecipazione di Schwazer alle Olimpiadi di Rio. Una rilevante sospensione della squalifica, domani, consentirebbe lal’atleta originario di Calice di Racines di realizzare il suo sogno, cioè quello di partecipare alle Olimpiadi di Rio dei Janeiro 2016. Per poter essere ai nastri di partenza della 50 chilometri di marcia in programma venerdì 19 agosto 2016 il cammino potrebbe rivelarsi anche più lungo e soprattutto più insidioso di quanto preventivato. La convocazione di domani è stata favorita dallo stesso Schwazer a seguito della memoria di cinque pagine presentata nel mese scorso alla Procura ordinaria di Bolzano dove, oltre a rivelare che prima dell’eritropoietina aveva fatto uno di testosterone, ha indicato nomi, cognomi e soprattutto incarichi di alcune persone.
Schwazer ha dichiarato di aver detto nella primavera 2012 al medico federale Pierluigi Fiorella di aver assunto doping. Nei confronti di Fiorella, del responsabile medico della Fidal di allora Giuseppe Fischetto e della dirigente Rita Bottiglieri, il 29 aprile si aprirà il processo essendo accusati di favoreggiamento.
Lo scopo di Alex è quello di poter tornare a gareggiare al più presto. Il primo passo lo ha fatto presentando il documento di “pentimento”, atto senza il quale non sarebbe potuta iniziare la collaborazione tecnica con il paladino antidoping Sandro Donati. I tempi però sono abbastanza lunghi: l’atleta altoatesino ha presentato istanza ai sensi dell’articolo 11.2. del Codice Sportivo Antidoping 2015 che regola l’iter “dopo che un provvedimento disciplinare sia passato in giudicato”. Per arrivare alla sospensione sono necessarie approvazioni da parte di enti internazionali come Wada (agenzia mondiale antidoping) e Iaaf (federazione mondiale atletica leggera). La Procura Antidoping, entro trenta giorni, dopo aver svolto indagini necessarie, trasmetterà a Wada e Iaaf la richiesta di parere circa la proposta di sospensione, indicando espressamente la misura ritenuta applicabile, ovvero la richiesta motivata di rigetto. Ricevuto il parere (o in mancanza di riscontro entro trenta giorni), la Procura Antidoping trasmetterà la pratica alla Seconda Sezione del TNA che fisserà l’udienza entro ulteriori trenta giorni. Stando alle scadenze una decisione potrebbe essere presa nel corso dell’estate. La Fidal ha stabilito che le prestazioni per aspirare alle Olimpiadi dovranno essere conseguite entro il 31 ottobre. Nei mesi di settembre ed ottobre figurano nel calendario internazionale diverse gare utili al fine di conseguire il tempo richiesto (la Iaaf ha indicato il limite in 4 ore 03’00). (AGI)