-Secondo voi il giornalista che fa la domanda proprio a Cassano sui presunti gay e bisessuali in nazionale si aspetta che il calciatore si trasformi improvvisamente nell’ambasciatore italiano contro l’omofobia oppure sa benissimo che finirà per chiamare gli omosessuali “froci” ?
Ovviamente sa benissimo che, una persona poco colta, generalmente sempre sopra le righe, che vive da sempre in un luogo estremamente maschilista e pieno di luoghi comuni come il mondo del calcio (dove la battuta sui “froci” è all’ordine del giorno) dirà esattamente le cose che ha detto. Questo genera scalpore e soprattutto fa aumentare le tirature dei giornali e alza lo share.
Questa è la prima ipocrisia: fare una domanda ad una persona sapendo benissimo cosa ti risponderà per poi fingere (ma solo in un secondo momento) stupore al momento della risposta.
-Mentre Cassano recitava il monologo del perfetto omofobo ( e sinceramente le scuse successive fanno ridere: “Non sono omofobo”. ”Se penso quello che dico” … cosa cavolo avrebbe detto ?) qualcuno dei giornalisti presenti in sala stampa ha forse mostrato qualche segnale di indignazione per le sue parole ? Ha forse detto “ Antonio, che stai dicendo”, “Antonio, vergognati”.
Nulla di tutto cio’, anzi, tante risatine.
Questa è la seconda ipocrisia: sostenere con i fatti (risatine, sguardi complici…) le dichiarazioni omofobe di Cassano per poi andare davanti alla telecamera e dire che quello è brutto e cattivo mentre loro sono belli e buoni.
-Credete davvero che il problema per combattere l’omofobia nel nostro Paese sia rappresentato da Cassano ? Cassano è solo uno dei tanti e tutti sappiamo che l’Italia è piena di omofobi dichiarati e di omofobi che pubblicamente fingono di non esserlo ma nel privato chiamano i gay “froci”.
Io credo che il vero problema sia aver fatto vivere gli omosessuali anche nell’illegalità, ovvero non aver regolamentato le unioni di fatto e non aver autorizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Questo ha autorizzato molti imbecilli a credersi superiori anche di fronte alla Legge. Sull’omofobia la rivoluzione culturale deve necessariamente essere accompagnata da una rivoluzione normativa.
Insomma, la colpa è della politica e di quei generali dell’omofobia che da sempre trattano come appestati gli omosessuali non concedendogli nessun diritto. Cassano è solo l’ultimo soldato del grande esercito dell’omofobia: omofobo semplice ma dannoso.