Segnalazione e nota dell’Avv. Daniela Conte, Presidente dell’Associazione “Zero39 all professional services in one network”
La Corte Suprema di Cassazione, 2^ Sez. penale, ha confermato la condanna dell’ex Governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio. La condanna è avvenuta nell’ambito del processo “Talpe alla Dda” (Direzione distrettuale antimafia).
I Giudici di legittimità hanno, pertanto, confermato la sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 23.01.2010. Per Cuffaro, ex DC ed UDC, diventato senatore della Repubblica nel 2006 e attualmente fondatore del movimento “I Popolari di Italia Domani” – si è schierato dalla parte del centrodestra e di Berlusconi, votando la fiduca il 14.12.2010 -, potrebbero spalancarsi le porte del carcere (la condanna è definitiva).
Il Procuratore Generale Giovanni Galati, nella sua requisitoria di ieri, aveva chiesto una riduzione di pena e l’annullamento della condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra; se la richiesta fosse stata accolta, la Corte d’Appello di Palermo avrebbe dovuto emettere un nuovo verdetto, con la concreta possibilità di prescrizione (tra pochi mesi) dei principali capi di imputazione. Ma la Suprema Corte ha disatteso la richiesta del PG.
Sul senatore Cuffaro pende ora un’altra pesante accusa: durante l’Assemblea della Regione Siciliana del 13.04.2010, il nuovo Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ha denunciato un accordo tra l’ex Governatore (all’epoca Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti che aveva gestito l’appalto) e alcuni ambienti mafiosi per la costruzione di 4 termovalorizzatori in Sicilia. Tra i capi di accusa, concorso esterno in associazione mafiosa.
Roma, 22.01.2011 Avv. Daniela Conte
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