- Pubblicato Sabato, 23 Agosto 2014 08:08
- Scritto da Elisabetta Bonora
Saturn on August 17, 2014 from about 1,040,000 kilometers W00089004-06 - RED GRN BL1
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Il 19 agosto alle 05:26 UTC, la sonda della NASA Cassini ha raggiunto il periasse del mese, arrivando a 901.430 chilometri dalla cima delle nubi di Saturno, un buon punto di vista per studiare l'atmosfera del pianeta.
Il 17 agosto l'Imaging Science Subsystem (ISS) insieme all'Ultraviolet Imaging Spectrograph Subsystem (UVIS) hanno ripreso alcune immagini globali del pianeta e per sei ore hanno monitorato l'andamento delle nuvole nella fascia equatoriale.
L'immagine in apertura è stata ottenuta combinando insieme tre scatti della Wide Angle Camera, ripresi il 17 agosto 2014 da una distanza di circa 1 milione di chilometri.
Ecco una ricostruzione di come appariva il pianeta visto dalla dalla sonda quel giorno.
La Cassini è andata anche a caccia di aurore.
Nel catalogo noterete diverse immagini della Narrow Angle Camera che apparentemente sembrano non aver ripreso nulla, se non qualche stella e rumore di fondo.
Nella didascalia troverete scritto che la fotocamera stava osservando Saturno eppure del pianeta, in quelle foto, non vi è alcuna traccia. Ma tranquilli, non è un errore!
Screenshot di una delle pagine del catalogo della Cassini
Questi scatti potrebbe in realtà potrebbero riservare una grande sorpresa: un'aurora di un pianeta extraterrestre.
La Cassini, e noi a notarla ("LE AURORE DI SATURNO TRA LE IMMAGINI DELLA CASSINI"), aveva avuto fotuna a luglio 2012.
Processando i frame, si otterrebbe un effetto simile a quello del seguente video, in cui alcuni dettagli sono stati enfatizzati.
Saturn aurora (false color) - 13-17 luglio 2012 (N00192528-3022)
"Courtesy NASA/JPL/Space Science Institute" processing 2di7 & titanio44
Disponibile su: Flickr - YouTube
Purtroppo però, da un primo sguardo, l'ultimo set sembra non contenere alcuna aurora visibile.
In compenso, le immagini del 19 agosto riservano altre sorprese.
ISS ha ripreso la falce illuminata del pianeta nell'emisfero sud, appena vicino al terminatore.
Ecco una sequenza ripresa in ultravioletto dalla Wide Angle Camera e un mosaico, sempre nella lunghezza d'onda dell'ultravioletto, scattato quasi al perigeo.
Saturn VIO gifmovie - W00089041-45UV
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Saturn VIO mosaic - W00089036-40
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Alcuni punti di vista sono veramente strepitosi: la sonda ha osservato l'intero profilo illuminato meridionale del pianeta con diversi filtri, principalmente nella banda infrarosso e metano, abbassando lentamente lo sguardo.
Il risultato lo abbiamo riassunto in una breve animazione.
Saturn South Pole August 19, 2014 gifmovie (cb1,cb2,mt2 filters)
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
I frame non sono in colori naturali ma sono stati ottenuti combinando insieme i filtri nelle lunghezze d'onda dell'infrarosso dove le caratteristiche dell'atmosfera del pianeta rendono al meglio; MT2 CL1 come rosso (727 nm), CB2 CL1 come verde (751 nm) e CB1 CL1 come blu (635 nm).
Le immagini ottenute non sono molto uniformi per colore e luminosità e questo dipende sia dai tempi di esposizione utilizzati (al momento non noti) e sia dall'albedo della porzione di Saturno ripresa.
Osservando con attenziane alcuni fotogrammi, sembrerebbe che la sonda sia riuscita a riprendere formazioni nuvolose nell'alta atmosfera, complice la particolare condizione di luce al terminatore.
Di seguito un mosaico panoramico realizzato con i filtri CB2 CL1.
Saturn south pole N00228242-48-54 - cb2 mosaic - August 19, 2014
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Il sistema nuvoloso è piuttosto inusuale: sembra partire dal polo sud per aprirsi a ventaglio verso l'equatore.
Le nuvole formano una sorta striature che devono interessare gli strati più alti dell'atmosfera, quasi come una scia.
C'è anche un elemento curioso: una sorta di traccia nera, simile ad un capello.
La sequenza interessata è dalla N00228250 alla N00228255 ma il dettaglio è visibile solo con i filtri infrarosso CB1 CL1 (635 nm), CB2 CL1 (751 nm) e metano MT1 CL1 (619 nm), MT2 CL1 (727 nm).
Mi sono chiesta se fosse un difetto dell'immagine ma non ne ricordo di simili nella storia della Cassini (tuttavia la mia memoria potrebbe sbagliare!), o se potesse essere qualcosa sulla fotocamera visibile solo in determinate lunghezze d'onda.
Ma, provando a mettere in successione i diversi scatti (vedi l'animazione qui sotto), senza shifttarli dalla loro posizione originare per allineare il pianeta e senza ruotarli, il filamento sembra spostarsi verso il basso nelle immagini. Più evidente è lo scostamento tra la N00228251 (MT1 CL1) e la N00228254 (CB2 CL1) perché tra l'una e l'altra la sonda ha scattato altre 2 foto e quindi tra le due è presumibilmente intercorso un lasso di tempo maggiore. Pur sembrando un artefatto, questa caratteristica lo fa apparire invece piuttosto reale.
Saturn south pole - "track" gifmovie N00228250-55 cropped rescaled detail, NO rotate, NO shift
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
D'altra parte, osservando il mosaico globale in CB2, questa sorta di traccia più scura potrebbe far parte della perturbazione ad alta quota dato che sembra seguirne la direzione e l'andamento.
Ecco una vista a colori del "capello", ottenuta utilizzando il filtro MT2 CL1 come rosso (727 nm), CB2 CL1 come verde (751 nm) e CB1 CL1 come blu (635 nm)..
Saturn south pole - "track" N00228250-54-55 (mt2 as red, cb2 as grn, cb1 as blue) - August 19, 2014
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: 2di7 & titanio44
Ora, però, dopo aver giocato per un paio di giorni con le foto rilasciate, non ci resta che aspettare qualche notizia ufficiale. Sia che la curiosa traccia sia reale o meno (sarebbe comunque interessante sapere cosa l'ha prodotta), una cosa è certa: la Cassini ci regala sempre immagini eccezionali del pianeta più coreografico del nostro Sistema Solare.
Stay tuned!
Altre foto sono disponibili nel nostro album.