adoro le castagne in ogni loro forma… caldarroste, marron glassè, confettura, pane, tagliatelle , semplicemente lessate ….quindi come non piacermi il castagnaccio?
nella mia infanzia ho ricordi legati alla mia nonna quando, andando a comperare il pane, mi comperava sempre un pezzetto di “patuna”….. buona !!! .. buona da morire… !
facendo un po’ di ricerche in rete, ho potuto scoprire che è un dolce che si ripropone in parecchie regioni italiane e che anche in altre regioni si chiama in maniera pressoché uguale, varia solo l'altezza del risultato finale, per esempio qui a Milano/Lodi, è abbastanza alto, invece in Toscana (così mi è stato detto da amiche toscane) è molto basso... e così via... regione che trovi, sfumature diverse trovi.... ma comunque sia sempre ottimo... !
questo è quanto riporta Wikipedia:
“Il castagnaccio (localmente conosciuto anche come baldino o ghirighio o patona) è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche di Piemonte,Liguria, Toscana, Emilia e Romagna. Si tratta di un piatto tipicamente autunnale che si ottiene facendo cuocere nel forno un impasto di farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli euvetta. Varianti locali prevedono l’aggiunta di altri ingredienti, come rosmarino, scorze d’arancia, semi di finocchio o frutta secca. Accompagnamento ideale del castagnaccio sono la ricotta o il miele di castagno, il vino novello, o i vini dolci come il vin santo. Vi sono più nomi e ricette per i dolci fatti con farina di castagne. Ne esistono infatti almeno tre diverse tipologie: una torta molto sottile (diffusa soprattutto inLunigiana, dove viene chiamata patona), una torta più spessa (diffusa in Toscana e in particolare a Lucca, dove viene chiamata torta di neccio - ma non troppo spessa: a Livorno il castagnaccio, se fatto alto tre centimetri e denso, è chiamato toppone ed è considerato di qualità inferiore) e una sorta di polenta dolce (diffusa anch’essa in Toscana e chiamata pattona). Il castagnaccio più noto popolarmente, una torta sottile, viene chiamato a Firenze “migliaccio”. Il castagnaccio è un piatto “povero” nel vero senso della parola, diffusissimo un tempo nelle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine. Dopo un periodo di oblio, iniziato nel secondo dopoguerra e dovuto al crescente benessere, è stato riscoperto e oggi è protagonista, nel periodo autunnale, di numerose sagre e feste. Secondo quanto si legge nel “Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi”, di Ortensio Landi (Venetia, 1553), l’inventore del castagnaccio pare sia stato un lucchese tale “Pilade da Lucca”, che fu “il primo che facesse castagnazzi e di questo ne riportò loda”. Una variante del castagnaccio è costituita dai cosiddetti necci, piccole frittelle sottili di acqua e farina di castagne cotte sulla brace negli appositi testi di ferro, e gustate da sole o riempite di ricotta fresca.”ingredienti per la preparazione del castagnaccio :
- 500 gr di farina di castagne
- 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- 300/350 di acqua
- un pizzico di sale
- altri 6 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
- 50 gr di uvetta
- 50 gr di pinoli
- qualche ago di rosmarino