Il mio dolce preferito di carnevale? Le castagnole, senza dubbio. Forse mi piace l’idea che si possano riempire a piacere, con il cioccolato, con la crema pasticcera (magari al matcha),… oppure forse perché mi ricordano casa. Infatti io parlo di castagnole perché in Romagna si chiamo così quelle palline dolci fritte tipiche di questo periodo, ma so che in altre zone d’Italia vengono chiamate tortelli o bugie.
Io sono voluta tornare alla tradizione di famiglia e ho chiesto la ricetta delle mitiche castagnole della mia mamma. Da questa sono partita per creare la mia personalissima ricetta arricchita di tè, più per la precisione il matcha.
Castagnole al matcha
320 g di farina 00
2 cucchiaini di tè matcha
100 g di zucchero
2 uova
50 g di burro ammorbidito
1 bustina di lievito
olio per friggere (se possibile olio d’oliva di qualità, è il più sano)
zucchero a velo
Preparare le castagnole è semplicissimo, è più difficile cuocerle ma ne parleremo più tardi.
1. In una ciotola versate gli ingredienti ovvero farina, matcha, zucchero, uova, lievito e burro. Amalgamate il tutto in modo che il composto sia omogeneo.
2. In una casseruola scaldate abbondante olio per friggere.
3. Versate nell’olio un cucchiaino di impasto delle castagnole (meglio poco perché si cuoce meglio). Fate dorare su tutti i lati per qualche minuto e scolate su un piatto ricoperto di carta assorbente.
4. Ripete l’operazione (anche cuocendo più castagnole alla volta) fino a finire l’impasto. Asciugare il tutto con la carta assorbente e, una volta che i dolcetti sono freddi, coprite le castagnole di zucchero a velo (a cui se volete potete aggiungere anche un cucchiaino di matcha) e servite accompagnando con una tazza di tè sencha.
La ricetta di mia mamma prevede l’aggiunta di mele, gherigli di noci e uva passa… una bontà!
Le castagnole possono essere perfette anche per un tea party di carnevale, magari ispirato al romanzo Alice nel paese delle meraviglie!
Ho provato anche a fare le castagnole al forno con questa ricetta ma non sono la stessa cosa… il sapore è buono, anche se molto simile a quello dei biscotti, però non sono rimaste tonde e alla fine non sembrano più castagnole. Ogni tanto vale la pena peccare!