Riforma del catasto, il dado è ormai tratto: il riordino generale della materia sarà inaugurato entro la fine di giugno mediante il primo dei tre decreti attuativi idonei ad applicare la delega fiscale.
Gli annunci in materia si sono susseguiti negli ultimi giorni, ma la conferma ulteriore è giunta dalle parole del viceministro dell’Economia Luigi Casero nel corso dell’audizione di fronte alle commissioni Finanze di Camera e Senato. I punti salienti, nelle parole del viceministro, convergeranno su “ridefinizione del funzionamento delle commissioni censuarie, introduzione dei metri quadri al posto dei vani, rivisitazione dell’intero sistema dei valori patrimoniali e delle rendite, garantendo equità nella tassazione degli immobili”.
La prima fase della riforma sarà concentrata due elementi tematici in particolare: riforma e ridefinizione delle commissioni censuarie e sviluppo del dialogo e della collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate.
La “rinascita” delle commissioni censuarie
Le commissioni censuarie sono organismi in questo momenti quiescenti che, nel contesto generale della riforma, dovranno riattivarsi svolgendo peculiari funzioni, tra cui:
- validare le funzioni statistiche, ovvero gli algoritmi che permetteranno di avvicinare il valore medio delle abitazioni ai reali prezzi di mercato;
- prevenire il contenzioso relativo alle nuove rendite, intervenendo anche in fase precontenziosa e configurandosi alla stregua di “prima istanza” cui i proprietari di immobili potranno rivolgersi per contestare i calcoli relativi all’attribuzione della rendita o del valore patrimoniale.
Sinergia Comuni-Agenzia delle Entrate: una “saldatura”
Per ciò che riguarda la rilevazione degli immobili non censiti, sarà inoltre prevista una maggiore cooperazione tra l’Agenzia delle Entrate e i Comuni: Gabriela Alemanno, vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, ha parlato in tal senso di scarsa collaborazione da parte dei sindaci nell’effettuare gli accertamenti relativi alle liste di proprietari che hanno aggiornato la rendita catastale o hanno eseguito accatastamenti ex novo. La riforma si occuperà di creare una saldatura maggiore ed una sinergia più efficace tra questi due vertici operativi.
Il viceministro Casero, nel suo discorso, ha infine specificato che “il carico fiscale complessivo, come stabilito dalla delega, dovrà essere invariato”.