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Cauzione obbligatoria per restituzione di pezzo guasto: codici contro citroen

Creato il 22 luglio 2010 da Sansalvoinpiazza

Da un caso isolato nasce una indagine conoscitiva di CODICI (Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori attiva nel campo dell’usura della sanità e della legalità) e si scopre che la Citroen Italia, per riconsegnare componenti di proprietà del cliente, si fa pagare. Dopo la sostituzione di un pezzo guasto la Citroen si appropria “illegittimamente” del componente di proprietà del cliente e per la restituzione chiede l’esborso di una cauzione. “Parlerei di appropriazione indebita” afferma Domenico Pettinari, segretario provinciale di CODICI Pescara “Non volevo credere alle mie orecchie quando un nostro associato mi ha raccontato la sua vicenda”. Dopo un guasto alla frizione della autovettura l’utente di CODICI si è recato presso una concessionaria autorizzata Citroen di Pescara che “ha trattenuto indebitamente il pezzo guasto sostituito e, a seguito della richiesta del cliente di averlo indietro, questa ha preteso il pagamento di 20 euro di cauzione, pena la mancata restituzione del componente”. “Naturalmente” spiega Pettinari “questo importo è in aggiunta al costo del servizio di sostituzione che è stato regolarmente pagato dall’utente. A questo punto il nostro associato decide di pagare ma si rivolge allo sportello di CODICI Pescara per denunciare l’accaduto”. In sintesi, sostiene l’associazione dei consumatori, “la Citroen si è appropriata illegittimamente di un componente di proprietà di un terzo e per la restituzione chiede di farsi pagare una non meglio precisata cauzione. Immediatamente l’associazione si è attivata e ha scritto a Citroen Italia Servizio Clienti che, a distanza di oltre un mese, ha risposto “il nostro riparatore autorizzato ha agito seguendo le direttive imposte dalla nostra casa madre. Infatti” continua la nota “è prassi richiedere una cauzione qualora da parte del Cliente venga fatta esplicita richiesta di entrare in possesso del componente sostituito”. “La risposta della Citroen è sconcertante” sostiene Pettinari “noi avevamo chiesto di conoscere le normative in base alle quali la concessionaria decide di appropriarsi del componente sostituito e la Citroen Italia Servizio Clienti risponde che sono state seguite le direttive. Ma le “direttive” non sono Legge!”. Dopo quest’episodio il CODICI Pescara ha avviato un’indagine conoscitiva su tutto il territorio della Regione Abruzzo, scoprendo così che gli utenti coinvolti in questo genere di operazione sono “centinaia”. “Gli operatori del Servizio Clienti della Citroen Italia non vengono messi in condizione di poter verificare il contenuto dei riscontri ai reclami dell’utente, ciò significa che non potranno informare il consumatore, interessato a conoscere l’esito del reclamo, sui contenuti. Quindi, ci si chiede, a cosa serve tale servizio?”. “Per tali motivi” conclude Pettinari “e nell’interesse dei consumatori vittime di questa pratica aggressiva, fraudolenta e quindi illegittima attuata dalla Citroen Italia Spa, attiveremo tutte le iniziative volte alla tutela dei consumatori coinvolti, interessando anche le autorità governative preposte alla vigilanza e l’autorità giudiziaria competente”.


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