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Cavoli amari

Creato il 14 marzo 2013 da Patuasia

Regionali imminenti. Capita che ad un vecchio signore di Sinistra un po’ “rinco”, che però mai ha rinnegato le sue idee, qualcuno chieda:
“che deve fare la Sinistra in Valle?” Siccome mi accusano di posare ad oracolo, non posso essere criptico. Rispondo dunque in ruvido “slang” nazional-popolare. Il diritto? Me lo conferiscono il fatto che la Sinistra è un fantasma, che non sono candidato a niente e che l’autonomia di pensiero me la sono conquistata sul campo, mangiando pluridecennale merda. Allearsi con Grillo no, visto che lo si è dipinto come fascista, sfascista, qualunquista ed ignorante. Dunque abbandonare ogni velleità di critica anti-sistema, sperando che i temi dello spreco istituzionale e lo smantellamento della spudorata casta valdostana  divengano materia dell’opposizione grillina. Mi piacerebbe fosse numerosa nel prossimo Consiglio regionale. Non resta allora che allearsi col centro sinistra di Alpe, Pd e degli orrendi Uvp. Turarsi il naso e stare dentro, evitando di suscitare ilarità con toni ed argomenti da III Internazionale. Soprattutto evitare la sindrome di Stoccolma, da 40 anni tipica della Sinistra e del Pd, che si innamora sempre dei suoi alleati: mica siamo nati per difendere i dialetti del birimbo-birambo e per truccarci da baschi della mutua.
Avete presente le memorie di Churchill? Quando confessa di aver desiderato la morte del suo alleato De Gaulle, tanto lo trovava insopportabile?
Ecco, anzichè innamorarsi del catalano per far carriera, nelle alleanze con i localisti si sta come De Gaulle con Churchill: diffidenti al massimo, consci che i nostri alleati ci bi-disprezzano, in quanto “italiens” e in quanto di Sinistra. Come Nicceau nelle scorse politiche, che con 1000 voti rossi dei “ritals” di Aosta è andato a Roma a far il padre della patria valdostana… In caso di vittoria, contrattare posti come in un suk arabo, soprattutto quelli della cultura e della scuola: se i Viérin vogliono i nostri voti, devono mollare la kulture francofone e il loro circo Barnum di cantori-attori-artisti-letterati e maestrine identitarie. Con cui in passato ci hanno distrutto.

Ps: In caso di vittoria, essere consci che si va ad amministrare il mercato delle vacche magre, gli anni d’oro sono finiti. Un esempio?
Fra un po’ bisognerà dire pubblicamente che al Casinò almeno 300 persone devono andarsene a casa, e subito i localisti daranno colpa a Roma e al mitico “centralismo”, mica alla loro ventennale megalomania micro-nazionalista. Chiedano soldi alla Galizia. Insomma, per chi vince saranno cavoli amari. (roberto mancini)


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