Ce l’ho azzurro – Scacchi matti

Creato il 15 giugno 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

“Il modulo va bene, i ragazzi ci credono”. Disse così Cesare Prandelli al’indomani del pareggio contro la Croazia. Testi ideati e scritti da Bilic, il Ballardini croato. Eh sì, perché se qualcuno crede nel modulo dell’Italia, quelli sono gli avversari. E dire che davanti non avevamo Suker, Boban o Prosinecki, la bella Croazia del 1998 affossata dal goleador Thuram (nel campionato di calcetto delle medie, ne segnai pure io due, uno da centrocampo, ndr), ma una squadra onesta con i vari Modric, Corluka e Mandzukic. Buoni ma non mostri. Certo, meglio di Motta, Giaccherini e Maggio. O meglio del Balotelli indolente che ha bisogno di sentirsi urlare per un quarto d’ora “tieni palla o vai in profondità”.

Dunque il modulo, secondo il ct, non si cambia. Cambieranno 3-4 uomini. Mario è l’indiziato numero uno. I piccoletti Cassano e Di Natale potrebbero sgusciare a una difesa fisica ma non propriamente fulminea come quella irlandese. E con Given in porta Nocerino potrebbe pure segnare in rovesciata. A centrocampo, sarebbe opportuno che Thiago Motta si sieda in panca a meditare sul perché l’hanno pagato milioni nonostante sia scarso. La risposta è dentro di sé ma è sbagliata.

Sarà pur vero che dai Diamanti non nasce niente, ma siccome le tonnellate di letame che abbiamo seminato (grazie naturalmente all’ausilio dello spargiconcime che Giaccherini si è fatto mandare apposta da Mercato Saraceno) hanno fatto fiorire solo qualche timido crisantemo, io Alino lo proverei. Anche per una questione di principio: lui potrebbe non giocare neanche un minuto mentre Barone è ancora campione del mondo.

Non dico nulla di Giaccherini e Maggio. Vorrei dire tanto, ma sarei scontato più di un pranzo alla buvette del Senato. Dove i biscotti costano meno che a Madrid e Zagabria.

Giorgio Caccamo

@giorgiocaccamo


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