Milioni di italiani hanno difficoltá a pagare l’affitto, a trovare una casa a un prezzo accessibile nella loro cittá, ad ottenere un lavoro degno, ad educare i propri figlia alla cultura della legalitá e a sottrarsi ai riccatti delle mafie. Migliaglia di giovani, laureati e non, lasciano il paese ed emigrano all’estero alla ricerca di meritocrazia, legalitá e possibilitá. Intanto i lavoratori dipendenti vedono ridursi i loro diritti e gli autonomi vengono sottoposti a una pressione fiscale da paese scandinavo. I servizi pubblici, le ferrovie, la sanitá, l’universitá sono in pessimo stato e la corruzione dilaga in tutti i settori.
Le energie, gli sforzi e l’interesse di chi governa sembrano, peró, orientati verso tutt’altre direzioni. Borsellino diceva che chi ricopre un incarico pubblico non solo deve essere onesto ma deve anche apparire come tale. Personalmente immaginare Berlusconi nel suo harem dá il voltastomaco; ma la chiave per giudicare il politico, e non l’uomo, devono essere altre. Non bisogna restare intrappolati in questa pruriginosa cortina di fumo ma soffermarsi su provvedimenti ad personam, leggi sciagurate, candidate impresentabili e affermazioni ingiustificabili.
Ciò che mi indigna della commedia sexy di cui il Presidente è protagonista sono, oltre alle chiamate in questura e lo sfruttamento di minorenni, i premi riservati alle prostitute. Mentre milioni di italiani si affannano onestamente per pagarsi una casa o portare a casa mille euro, alle allegre donzelle alla corte del re venivano consegnate buste con migliaglia di euro, gioielli e appartamenti. Berlusconi è un generoso, conosce i problemi dei cittadini e li aiuta…a modo suo.
Ieri intervistavo una storica giornalista della tv pubblica spagnola e in un momento di pausa il discorso è scivolato sull’Italia. “Eravate la culla della cultura, i promotori dell’Europa unita, un esempio per noi spagnoli. Ora siete il peggiore esempio di una democrazia decadente e di un paese allo sfascio”. Ho provato vergogna, ma forse è quello che noi italiani meritiamo.
Qui in Spagna il popolo non tollererebbe neanche un centesimo di ció che in Italia è diventato pane quotidiano.