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Cos’hanno in comune Napoli, Madrid e Haren?

Creato il 22 settembre 2012 da Occhiopidocchio

In questi giorni Napoli, Madrid e la ridente cittadina olandese di Haren sono state teatro di scontri, violenze e aggressioni. Gruppi di giovani hanno scatenato una violenza inaudita e ingiustificata contro polizia e altri coeatanei.
Iniziamo da Madrid, dove era in corso un concerto gratuito organizzato da Mtv nei pressi del Manzanarre e a pochi passi dal palazzo reale. Ieri notte mentre migliaia di giovani assistevano alle esibizioni live un grupo di ragazzi ha scatenato una battaglia campale lanciando bottiglie, incendiando cassonetti e danneggiando una delle zone piú suggestive di Madrid. A scatenare tanta rabbia sarebbe stata l’impossibilitá di accedere al concerto a causa del tutto esaurito. Quattro ore di scontri, sessanta feriti e undici arresti.
A Napoli, giovedí era in programma il primo turno di Europa League tra Napoli e l’AIK Solna, squadra di un quartiere di Stoccolma. Per molti svedesi era un’occasione imperdibile per godersi qualche giorno Napoli con le sue bellezze artistiche e la sua celebre gastronomía. In due occasioni alcuni supporters dell’Aik cenavano tranquilamente in pieno centro quando sono stati assaliti selvaggiamente da un gruppo di energumeni armati e incappucciati. Il risultato: feriti da arma da taglio, contusi e sedie e tavolini spaccati. L’inaccettabile e apparente spiegazione di tanta violenza: essere tifosi di un’altra squadra.
Il terzo atto di questa folle settimana a Haren, cittadina olandese di 18 mila abitanti. Una festa, convocata su Facebook per errore, ha attratto 4 mila giovani. Ben presto la pseudofesta ha preso una brutta piega e si sono scatenati scontri tra giovani e polizia. Il bilancio: 30 feriti, 34 arresti e ingenti danni materiali.
Questi tre fatti violenti, geográficamente lontanissimi, pur essendo differenti hanno elementi comuni. Una gioventú bruciata pronta a scatenare la sua aggressivitá al primo pretesto. Una violenza banalizzata e normalizzata. I protagonisti ne vivono la ritualitá e ne ricavano piacere senza soffermarsi sulle conseguenze dei loro atti. Colpevoli o vittime della nostra societá?

Il padre di un mio vecchio amico spesso diceva che i giovani negli anni 60, 70 sognavano di cambiare il mondo lottando mentre oggi molti ragazzi lottano per esprimere la rabbia per un mondo che non è cambiato e che li ha resi peggiori.


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