Il razzismo, in Italia, è ancora una realtà ben radicata e presente. A testimonianza di ciò, gli innumerevoli insulti razzisti che ha ricevuto Cécile Kyenge, primo ministro di colore della storia d’Italia.
Insulti che, in un Paese civile, non avrebbero mai avuto ragion d’esistere. Protagonisti di ciò sono stati soprattutto diversi esponenti della Lega Nord e di Casa Pound, invitandola a “tornare in Congo”, lanciandogli appellativi quali scimmia e orango, e inneggiando addirittura allo stupro. Ma basterebbe anche solo visitare la pagina Facebook del ministro per rendersi conto dell’alto livello di intolleranza degli italiani.
Tutto ciò non è passato inosservato ai giornali esteri, che si sono attivati con diversi articoli sul web, denunciando il fenomeno.
Alcuni esempi ci sono dati dal settimanale inglese The Economist: http://www.economist.com/news/europe/21584376-italys-first-black-minister-has-had-tough-political-baptism-educating-c-cile?fsrc=scn/fb/wl/pe/educatingcecile
Dal quotidiano britannico The guardian:http://www.guardian.co.uk/world/2013/may/01/italy-investigate-racist-remarks-black-minister?INTCMP=SRCH
Dal quotidiano francese La Presse:http://www.lapresse.ca/international/europe/201305/11/01-4649846-la-premiere-noire-a-la-tete-dun-ministere-italien-est-la-cible-dattaques-racistes.php
Dal settimanale francese Jeune Afrique:http://www.jeuneafrique.com/Article/ARTJAWEB20130507085152/
Dal quotidiano britannico Time: http://world.time.com/2013/05/06/italys-first-black-minister/