Non ci sono molti dubbi sul fatto che Samuel Beckett sia stato uno dei più grandi letterati del ventesimo secolo.
E non ci sono dubbi neanche sul fatto che lo scrittore insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969 è a tutt'oggi uno degli autori teatrali più discussi, e le sue opere, soprattutto le più tarde, tra le più difficili da mettere in scena.
L'edizione 2013 del Festival Internazionale di Edimburgo, che si terrà tra il 9 agosto e l'1 settembre, celebrerà Samuel Beckett con due gruppi di iniziative che vedranno numerose rappresentazioni. Da Eh Joe prodotto da Gate Theatre Dublin e diretto da Atom Egoyan a All That Fall, dal laboratorio dedicato al "tele-dramma" Quad alla novella First Love. La sezione Beckett on Film proporrà, tra gli altri, Happy Days e Krapp's Last Tape.
Naturalmente le performance beckettiane sono solo una parte del fittissimo programma del Festival Internazionale di Edimburgo; si parlerà, infatti, anche di danza, arti visuali, melodramma, e numerose saranno le conversazioni e i workshop sull'influenza delle nuove tecnologie nel teatro e nelle arti performative più in generale.
Tre settimane ricche di spettacoli da vedere, artisti da ascoltare, cose nuove da imparare sul mondo sempre più variegato e sfaccettato del teatro contemporaneo; e anche un'occasione in più, della quale approfittare, per ricordare, e conoscere meglio, il drammaturgo che forse più di ogni altro ha fatto irrompere la modernità nel panorama teatrale del secolo passato. Drammaturgo che ancora oggi, nel mondo multimediale e ipermediale, è di straziante attualità.