Una infusione di cellule staminali del cordone ombelicale ha aiutato Chloe Levine (nella foto), una bambina di due anni al momento dell’intervento, a sconfiggere la paralisi cerebrale e a riprendere una vita normale. Ecco la sua storia nelle parole della madre Jenny.
Chloe Levine nacque apparentemente perfetta — era una bambina sana e felice come avevano sognato i suoi genitori. Ma con il tempo mamma e papà si accorsero che a 9 mesi Chloe non aveva raggiunto uno sviluppo normale per quell’età, come sua sorella Shayla invece aveva fatto prima di lei.
Subito dopo il primo compleanno di Chloe, i Levine, che vivono a Denver, scoprono che la bambina aveva subito un ictus nell’utero ed era affetta da paralisi cerebrale. “Una parte di me si è sentita morire” racconta Jenny Levine, la mamma di Chloe “A quel punto non c’era alcuna cura per lei, nessun trattamento diverso da terapie fisiche e per il linguaggio per i prossimi 18 anni. Come genitori, questo non ci bastava affatto. Volevamo che avesse una vita il più normale possibile; non volevamo che affrontasse una vita di disabilità.”
Il Levine si ricordano allora di avere scelto la conservazione del cordone ombelicale alla nascita di Chloe e cominciano a domandarsi se non vi fosse la possibilità di utilizzare le cellule staminali del cordone ombelicale per aiutare la loro bambina.
Poi un colpo di fortuna: la dottoressa Joanne Kurtzberg, professore di pediatria e patologia presso la Duke University, sta conducendo uno studio dove i bambini con paralisi cerebrale vengono sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali del cordone ombelicale (cioè all’infusione delle loro stesse cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale e conservate alla nascita).
Il 28 maggio 2008, all’età di 2 anni, Chloe riceve una infuzione di cellule staminali provenienti dal suo cordone ombelicale, una operazione che dura 15 minuti.
“La dottoressa è stata estremamente prudente nel preparare le nostre aspettative” ricorda Jenny Levine “Nella migliore delle ipotesi ci disse che avremmo visto dei miglioramenti in un periodo tra i sei mesi e l’anno”. Quattro giorni dopo l’intervento, i suoi genitori possono però già notare una notevole differenza. La rigidità sul lato destro di Chloe si è allentata e le sue capacità linguistiche cominciano a migliorare. Ora è in grado di pedalare sul suo trattore giocattolo, in passato una operazione troppo difficile per lei.
“La sua vita oggi è completamente normale, non trascina il piede destro ed è in grado di usare la mano destra” dice Jenny Levine “va in bicicletta e quest’anno la portiamo a sciare”. Ad oggi, la dottoressa Kurtzberg non è in grado di dire se gli effetti positivi che Chloe ha riscontrato saranno duraturi. Questo è un fattore discriminante perché molti bambini hanno cellule staminali del cordone ombelicale a disposizione in quantità sufficienti per una infusione soltanto. La dottoressa ha intenzione nel prossimo futuro di condurre un trial clinico per appurare in maniera oggettiva se le cellule staminali del cordone ombelicale possono aiutare altri bambini nelle stesse condizioni di Chloe.
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Fonte immagine: Foxnews.com