I ricercatori della Cancer University of Uppsala hanno clonato un recettore delle cellule T (globuli bianchi) che si lega ad un antigene associato allo sviluppo del cancro alla prostata e del cancro al seno. Le cellule T, che sono state geneticamente dotate di questo recettore, hanno così la capacità di uccidere le cellule tumorali della prostata e della mammella. Queste cellule vengono prelevate dal sangue del paziente, isolate e dotate di mezzi genetici e di un nuovo recettore che riconosce l’antigene presente nelle cellule tumorali. Una volta iniettate nel corpo del paziente, esse cercano i tumori secondari e le singole cellule tumorali per eliminarle.
Questa forma di trattamento attirò già l’attenzione dei media l’autunno scorso quando i ricercatori della University of Pennsylvania riuscirono a curare due dei tre pazienti affetti da una forma incurabile di leucemia. Esistono anche delle prove che dimostrano l’efficacia di questo trattamento anche nella cura del melanoma maligno. Questa è la prima volta che la ricerca riesce a clonare un recettore delle cellule T legato ad un antigene tumorale. Questa scoperta rivoluzionaria apre nuovi orizzonti verso nuovi tipi di trattamento dei tumori e delle malattie. Ulteriori studi verranno adesso condotti per migliorare ulteriormente l’efficacia delle varie terapia finalizzate alla lotta contro il cancro.