Lui aprì gli occhi, e sorrise a lei che si era soffermata con lo sguardo sui suoi nei.
Che fai, la dermatologa?, poi la baciò e la prese ancora. E ancora.
Ci fu un momento di eterna dolcezza, che dilatò quel pomeriggio all'infinito.
Sguardi che si pensa non possano esistere tra sconosciuti.
Lei volle incastonare quel momento nei suoi ricordi, per sempre.
Chiacchierarono a lungo. Le chiacchierate orizzontali, per conoscersi e raccontarsi con le parole, dopo averlo fatto con i corpi.
(...)tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarà.
A entrambi piaceva la stessa musica, lontana dalla loro generazione.
Lui le parlò del viaggio che sognava di fare. Voleva licenziarsi, prendersi un anno e fare il giro del mondo.
Si alzarono che si era fatto buio da un pezzo.
C'era un treno da prendere.
Si vestirono, e come una coppia andarono in sala e lui accese la tv. Costantino e Alessandra muovevano i loro primi passi della storia fasulla che li rese famosi.
Poi lui la riaccompagnò alla stazione. Le chiese di avvertirlo quando fosse arrivata a casa.
Una premura che lei avvertì come inutile, in fondo erano solo due estranei.
Non sapevano che non si sarebbero mai più rivisti.
Altre volte lui avrebbe voluto andare a trovarla, ma lei ogni volta trovava delle scuse.
Non c'era spazio per lui, in quel momento.
Ci furono lunghe telefonate e chilometriche email. Piaceva a entrambi raccontarsi.
Lei poi trovò il coraggio di accettare l'amore, e lui trovò il coraggio di fare quel viaggio che aveva sognato per anni.
Sono passati altri quattro anni.
Lei vive.
Lui è su una mensola a casa dei suoi.
