I dati del nuovo censimento, pubblicato il 30 marzo scorso, dimostrano che oltre l’84% degli irlandesi descrivono loro stessi come cattolici (3,86 milioni). Il numero dei cattolici nel Paese, nonostante i vergognosi casi di pedofilia che hanno sconvolto la Chiesa, è cresciuto del 4,9% dopo l’ultimo censimento, nel 2006.
Il 5% dice di non appartenere ad alcuna religione, tra cui la maggioranza sono immigrati. In sorprendete calo è la Chiesa metodista irlandese, tradizionalmente una delle quattro principali chiese dell’isola.
La crescita dei cattolici si accompagna tuttavia, purtroppo, ad un aumento dei divorzi, seguendo così l’indebolimento della famiglia presente in tutta Europa. Oltre il 21% dei bambini irlandesi vengono allevati da un solo genitore e un altro 6% viene allevato da conviventi.
Ricordiamo che in Irlanda l’aborto è illegale (a meno che la madre non sia in pericolo di vita), e gli studi dimostrano che vi è una bassa incidenza di cancro al seno, una buona salute mentale tra le donne e e il 70% dei cittadini approva il divieto.