Rintroducendo i prodotti contraffatti sul mercato legale, la produzione salirebbe di 13,7 mld e le imposte (indotto incluso) di 4,6. Lo sottolinea una ricerca del ministero dello Sviluppo economico
"In un periodo di crisi dove si ragiona di uno o due decimi di punto di crescita, la contraffazione sottrae al Paese 5,5 miliardi di valore aggiunto", lo 0,35% circa del Pil, ha spiegato il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, durante la conferenza "L'impatto della contraffazione sul sistema-Paese".
Ciò che sostiene il mercato del falso, secondo la ricerca del Censis, è una domanda "consistente" da parte dei consumatori che sono "indifferenti al fatto di compiere un atto illecito e convinti di fare un affare". La contraffazione spazia dai gioielli alle calzature, dai giocattoli ai medicinali.
Sul mercato del falso poi sono diffusi altri illeciti, come la contraffazione di design, cioè la riproduzione e commercializzazione di articoli che costituiscono copie illecite di prodotti sulla base di modelli o disegni registrati. Questo fenomeno colpisce soprattutto la pelletteria, ma anche gli oggetti d'arredamento, per l'illuminazione, i casalinghi.
C'è poi l'abuso dell'indicazione di origine "made in Italy" e di analoghe indicazioni: si spacciano per italiani prodotti che hanno in tutto o in parte origini diverse. Questo fenomeno interessa soprattutto il settore alimentare, ma colpisce anche quello delle calzature