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Cercando Alaska - John Green

Creato il 25 febbraio 2015 da Alenixedda @alenixedda

Trama:   Cercando Alaska - John Green

Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?


   "Ama l'imperfetto prossimo tuo con l'imperfetto tuo cuore"      
La mia seconda esperienza con John Green si è rivelata totalmente positiva rispetto alla prima (con Will ti presento Will) e mi è sembrato doveroso dovervelo comunicare qui sul blog, visto che molti di voi mi hanno confermato di essere titubanti riguardo l’autore dopo la mia recensione precedente. Perciò, se volete conoscere John Green, buttatevi direttamente su questo romanzo e non ve ne pentirete!

   Cercando Alaska - John GreenCercando Alaska - John Green

     La storia è carina, i personaggi assolutamente adorabili (impossibile non affezionarcisi) e lo stile è credibile ed equilibrato. Abbiamo un inizio abbastanza scanzonato, in cui vediamo il giovane Miles alle prese con la nuova vita al Campus: cavarsela da solo, trovarsi degli amici, organizzare lo studio e lo svago, le prime sigarette, le prime sbronze (quanto vino e vodka in quei piccoli corpi!!) e i primi batticuori.. fin qui tutto normale, è quello che ci si aspetta in un romanzo del genere.     Poi arriva la mazzata: uno dei personaggi migliori, brillanti e sfuggenti, ancora tutto da scoprire, muore in circostanze tragiche e i ragazzi rimasti devono fare i conti con la perdita e con l’assenza di risposte ai milioni di domande che ci si pone di fronte a sconvolgimenti simili!

Le dinamiche sono assolutamente plausibili: c’è il rifiuto della perdita e il distacco dagli altri, poi l’accettazione e infine l’elaborazione “in positivo” del lutto; tutto questo porta con sé un messaggio costruttivo e cerca di dare una risposta al dubbio esistenziale sfruttando anche le lezioni di storia delle religioni.


“La odiavo per non aver pensato a me, per essersene andata quella notte, e odiavo anche me stesso, non solo perché l’avevo lasciata andare, ma perché se io fossi stato davvero importante, lei non avrebbe avuto nessuna voglia di andarsene.”
Cercando Alaska - John Green

''I giovani si credono invincibili'' non sanno quanto hanno ragione. La disperazione non fa per noi, perché niente può ferirci irreparabilmente. Ci crediamo invincibili perché lo siamo. Non possiamo nascere, e non possiamo morire. Come l'energia, possiamo solo cambiare forma, dimensioni, manifestazioni. Gli adulti, invecchiando, lo dimenticano. Hanno una gran paura di perdere, di fallire. Ma quella parte di noi che è più grande della somma delle nostre parti non ha un inizio e non ha una fine, e dunque non può fallire.
Perciò io so che mi perdona, come io perdono lei. Le ultime parole di Thomas Edison furono: ''Com'è bello, laggiù.'' Non so dove sia quel laggiù, ma io credo che da qualche parte esista e spero che sia bello.
Sono convinta che questo sia il miglior romanzo di Green (anche se non ho letto gli altri, è più una sensazione che altro), quindi per il momento non leggerò altre sue opere e mi terrò caro il pensiero di questi adorabili giovanotti!
StarStarStarStar

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