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Certezze Primarie

Creato il 01 dicembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

Certezze Primarie

Pierluigi Bersani e Matteo Renzi – foto da http://www.globalist.it/

1 DICEMBRE – Ho visto Luca sedersi a tavola e accendere la televisione.L’ho visto saltare noiosamente da un canale all’altro, fissa lo schermo senza convinzione. Melissa è ai fornelli, le sue spalle sembrano danzare e nell’aria c’è profumo di frittata. Come ieri e l’altroieri. Domenica no, si era dai suoceri.

Ho visto Luca fermare lo zapping e due volti in primo piano sfidarsi, niente armature, ma cravatte ordinate. Li sente parlare di iniziative e progetti, non sarebbe male, diritti, anche quelli ovvio. Gli applausi dello studio quando tocca a “futuro e lavoro”. Parole. Luca le conosce bene, attraversano la sua mente almeno cento volte al giorno rimbalzando tra le pareti del cranio. E non sa come mai, ma la tv non sembra poi così attraente, perchè i pensieri corrono a quell’acciaieria enorme che sta a nemmeno due chilometri da casa sua. Un’intricato ammasso di tubature e ciminiere in attesa di decisioni che slittano, una settimana dopo l’altra, ma intanto i risparmi bastano sempre meno e anche il sorriso di Melissa sembra più spento la mattina.

Alla tv il giovane e il vecchio si guardano negli occhi, testano risposte e umori. Sanno che la corsa sta arrivando agli ultimi chilometri e sono pronti a regalare certezze. Ai loro piedi il cronometro corre e oltre la telecamera migliaia di occhi da convincere. Certe volte per guardare a domani devi prima cancellare anni di macchie, magari non tue. Ma l’unto è sempre difficile da lavare.

Ho visto Carlo: cinquantasette anni e un mutuo che da cinque ha smesso di tormentarlo. Si crogiola al caldo del soggiorno mentre fuori riprende a piovere; anche dalla sua televisione escono parole pesanti, ma da un paio di settimane tutti quei discorsi sembrano aver perso importanza.

L’ho visto scuotere la testa e guardarsi le mani. Quelle mani che fino a un paio di ore prima hanno aiutato i vicini a sgombrare cantine e sfasciare mobili fangosi. Oggi Parmignola non ha alzato la voce, ma sono qua

si due settimane che Carlo non riesce a prendere sonno. Sarà che il rumore dell’acqua sembra impregnare la casa e non vuole andarsene, perchè nel buio della stanza la senti ancora sbattere sui muri, ed è terribile quando il silenzio non è più silenzio.

Due case e due televisioni, divise da settecento chilometri di Italia. I duellanti concludono e raccolgono applausi. Ma Luca e Carlo sono già distanti, guardano fuori dalla finestra, fumi e pioggia. Fissano il buio e cercano gocce di forza in fondo allo stomaco. Quasi sperano che il sole rallenti e l’alba inciampi tra le radici della notte. Perchè lo sanno, domani sarà uguale ad oggi. Ci sono certezze che non vorresti mai avere.

Matteo Dani


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