Mi accorgo solo ora che da tempo immemore non propongo una ricetta qui sul blog. E dire che in passato la rubrica culinaria di Plutonia si stava arricchendo, anche con celebri guest star.
Oggi però mi accingo a mangiare una prelibatezza che pochi apprezzano, ma che in realtà è decisamente squisita: le cervella fritte. O, come preferisco chiamarlo io: il cervello fritto. Voglio condividere la ricetta con voi.
Disgustati? L’idea vi atterrisce? Ve lo chiedo perché ho degli amici che saltano sulla sedia alla sola idea di mangiare un piatto del genere, e non certo per i problemi a suo tempo legati al morbo della mucca pazza (sì, perché parliamo di cervello di vitello). In fondo il problema e i pregiudizi sono di genere meramente psicologico. La nostra formazione culturale ci fa percepire alcuni alimenti come più “disgustosi” rispetto ad altri, che è poi il problema che impedisce – per esempio – a noi occidentali di cibarsi di insetti. Eppure dicono che sono buonissimi…
Ma sto divagando.
Ricetta: Cervello fritto
Ingredienti:
- 600 grammi di cervello di vitello
- 3 uova
- Farina
- Pane Grattugiato
- Olio extravergine d’oliva
- Pepe nero
- 1 limone
Comprate il cervello da un macellaio di fiducia. Il prezzo non è affatto proibitivo, proprio perché si tratta di una di quegli alimenti di non semplice vendita, visto i pregiudizi precedentemente discussi.
Mettetelo a bagno in acqua fredda per mezz’ora circa.
Fate bollire un pentolino con due dita d’acqua.
Immergete il cervello e scottatelo per un breve periodo: da mezzo minuto a un minuto al massimo.
Questo primo passo serve per rendere più semplice la rimozione della pellicola che riveste il cervello.
Lasciatelo raffreddare e quindi, come è intuibile, è giunto il momento di togliere la suddetta pellicola, utilizzando semplicemente le dita.
Tagliate poi il cervello a fettine di circa 1,5/2 centimetri di spessore.
Salate le fettine, quindi passatele nella farina, poi nelle uova sbattute e per concludere nel pane grattugiato.
Friggetele nell’olio fino a dorarle per bene.
Scolatele, asciugatele nella carta assorbente per togliere l’unto di troppo, quindi servitele ancora calde, accompagnate da fettine di limone e da una leggera spolverata di pepe nero.
Essendo carne dal sapore piuttosto dolce, il cervello fritto si sposa bene con un contorno a base di carciofi, anch’essi fritti.
Secondo altre ricette, specialmente in Trentino, il cervello si sposa bene con delle confetture di mirtilli rossi, che ne accompagnano il gusto dolce e cremoso.
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(A.G. – Follow me on Twitter)
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