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Per dire cosa va salvato nella prestazione dell’Inter al “Manuzzi” di Cesena, oltre ai tre punti, bastano poche battute. Julio Cesar formato fenomeno, attento su un paio di conclusioni dal limite e strepitoso sul tiro ravvicinato di Ghezzal. Il ritorno a buoni livelli di Lucio, che anche oggi pomeriggio ha risolto diverse situazioni ingarbugliate. I flebili progressi di Milito: vivace, bravo nel procurare calci di punizione, costante nel pressing sulla difesa avversaria e nei ripiegamenti a centrocampo. Gli manca il gol, ma sempre meglio di Pazzini, abulico e fuori dal gioco.
Rispetto alle recenti prestazioni, vanno però rilevati alcuni campanelli d’allarme. Sarà stata anche colpa del terreno di gioco, ma un numero così impressionante di passaggi e di controlli del pallone sbagliati è irritante. Nel confermato 4-4-2 non si è purtroppo notato il rientro di Maicon, rimasto molto sulle sue. E quando manca la sua spinta, il potenziale offensivo dell’Inter si dimezza. Pessimo, invece, il ritorno di Coutinho, esterno sinistro di centrocampo del quale si sono perse immediatamente le tracce. Mai un guizzo e partita finita nell’intervallo, con l’ingresso in campo di Obi, peraltro anche lui insufficiente.
Ranocchia dal primo minuto – al posto di Samuel – ha fatto valere i suoi centimetri in difesa e con la realizzazione del gol-partita, dopo avere però attentato alle coronarie dei tifosi interisti con un pallone perso malamente a centrocampo, innescando una pericolosissima incursione di Guana sciupata da Eder. Nel primo tempo, l’argine alzato da Thiago Motta e Cambiasso a centrocampo ha retto bene, ma nel secondo tempo si è sofferto troppo. Soprattutto, l’Inter ha rinunciato a giocare, limitandosi a calciare il pallone in avanti, senza tentare nemmeno la gestione del match. Un atteggiamento tattico non da grande squadra, sul quale ha pesato la scarsa spinta sulle fasce. La superiorità territoriale dei primi 45 minuti è al solito svaporata negli ultimi sedici metri, con Pazzini e Milito mai messi nella condizione di fare male.
Il rischio di prendere l’abbiocco sul divano c’è stato. Ma alla fine è arrivata la terza vittoria consecutiva, per un totale di quattro gol fatti e nessuno subito. Prima era un’Inter brutta e perdente, ora è bruttina, ma almeno vince.
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