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Cgil, per la crisi oltre mezzo milioni i cassintegrati a zero ore: “Gravi ripercussioni”

Creato il 18 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Oltre 515.000 lavoratori in cassa integrazione a zero ore nel 2013, con una pesante ripercussioni sui redditi, che hanno registrato una perdita complessiva di oltre 4,125 miliardi di euro, ovvero 8.000 euro in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.

Una protesta dei cassinegrati FIAT di Melfi (theblazonedpress.it)

Una protesta dei cassinegrati FIAT di Melfi (theblazonedpress.it)

Le ore di cassa autorizzate, spiega la Cgil, sono 1,07 miliardi, in calo dagli 1,09 del 2012. Numeri pesanti che, per il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, descrivono “un sistema produttivo letteralmente frantumato per un verso dai colpi della crisi e dall’altra dal non aver messo in campo misure per invertire la tendenza. Il tutto mentre questa situazione si riversa con violenza sulla condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, entrando nel settimo anno di crisi, versano in una condizione di grandissima sofferenza”.

Nel dettaglio, le ore di cassa integrazione complessive, richieste e autorizzate lo scorso anno, risultano essere il terzo peggior risultato dall’inizio della crisi. Con 1.075 milioni di ore (-1,36% sul 2012), il 2013 si piazza al terzo posto dietro al 1.090 milioni di ore richieste l’anno precedente e al dato record raggiunto nel 2010, anno d’introduzione della casse in deroga, pari a 1.203 milioni.

Scorporando le ore di cassa integrazione tra ordinaria (cigo), straordinaria (cigs) e in deroga (cigd), questi i numeri segnati lo scorso anno: 343.544.183 per la cigo (+2,37% sullo stesso periodo del 2012), 458.897.124 per la cigs (+14,64%), 273.421.048 per la cigd (-22,93%). Rimane quindi senza variazioni la richiesta media di ore pari a 80/90 milioni di ore al mese per l’intero 2013, costante a partire da gennaio 2009, così come elevata l’incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari in dodici mesi a 157 ore per addetto. Per l’intero sistema produttivo la Cgil stima così una perdita secca di oltre 134,4 milioni di giornate lavorative per l’intero anno trascorso.

Pesante il bilancio per le regioni del nord in termini di ricorso alla cassa integrazione nel 2013. Al primo posto per ore di cig autorizzate c’è la Lombardia con 251.480.693 ore che corrispondono a 120.441 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 129.388.178 ore per 61.968 lavoratori e il Veneto con 108.188.370 ore di cig autorizzate per 51.814 lavoratori. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 76.931.505 ore che coinvolgono 36.845 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 63.165.512 ore per 30.252 lavoratori.

Si conferma ancora una volta la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione nel corso dall’anno passato. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate da gennaio a dicembre 2013, la meccanica pesa per 366.447.892, coinvolgendo 175.502 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 143.493.549 ore di cig autorizzate per 68.723 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 124.990.822 ore e 59.862 lavoratori.

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