“pronto, sono Lucia, sono appena atterrata a Charlotte ma non ho incontrato Fabrizio sull’aereo, sai mica se l’ha perso? domattina abbiamo la riunione e non so se fa in tempo a arrivare…”
“ciao Luci, guarda, di Fabrizio non so niente ma adesso mi informo, sai, qui in italia è stata una giornataccia, a l’Aquila è venuto un terremoto abbastanza forte”
” … e i colleghi?”
“pare che stiano tutti bene, lo stabilimento è danneggiato, è caduto il controsoffitto e le macchine si sono spostate dalla botta, ma si sono messi tutti in salvo entrando proprio dentro ai macchinari più grandi”
la mattina dopo Fabrizio arrivò, pettinato e vestito elegantissimo, aveva perso l’aereo ma le magie della lufthansa lo avevano fatto arrivare previo giro del mondo in una notte.
mi parlò anche lui del terremoto, insieme chiamammo un collega.
“come stai?”
“bene, ma sto guidando per tornare in sicilia dai miei per qualche giorno, stanotte ho preso la bambina in braccio e sono scappato via, la mia casa è lesionata”
“la mia casa è lesionata” è una frase che fa effetto.
faceva effetto allora e fa effetto adesso, adesso che abbiamo sentito gli squali ridere al telefono, adesso che l’aquila è un deserto di case sbarrate, adesso che tre miei colleghi sono in viaggio per andare lì per lavoro e non hanno trovato posto in albergo perchè “ci sono le autorità”.
le autorità.
Pacman
Nostradamus
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Snake