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Che bella, l'Olanda di Edmondo De Amicis

Creato il 26 febbraio 2013 da Paciampi
Che bella, l'Olanda di Edmondo De AmicisChi guarda per la prima volta una grande carta dell'Olanda, si meraviglia che un paese così fatto possa esistere. A primo aspetto non si saprebbe dire se ci sia più terra o più acqua, se l'Olanda appartenga più al continente che al mare.
E allora, scordatevi le storie edificanti di Cuore, i buoni sentimenti e gli insegnamenti di un libro buono per i ragazzi e le ragazze di un'Italia che, sui banchi di scuola, cercava ancora di costruirsi, dopo che gli eventi della storia l'avevano già tenuta a battesimo.
L'Edmondo De Amicis di Olanda non sembra nemmeno lo stesso di Cuore: piuttosto è un uomo che guarda lontano, che si lascia sospingere dalla curiosità per le cose del mondo, più giornalista che narratore. Capace di accompagnarci nella vita e nella storia di un paese con la simpatia e l'empatia di un amico più esperto.
E' un gran libro di viaggio, Olanda di Edmondo De Amicis, uno dei più intriganti e meno datati tra quanti ho letto dell'Ottocento. Sarà che qualcosa - o molto - dell'Olanda di oggi si ritrova anche in quest'opera del 1876. Sarà che lo si deve non solo al viaggiatore, ma anche al viaggio: ovvero a questo paese singolare che meriterebbe più attenzione di quanto gliene abbiamo mai data.
Così ben venga Edmondo de Amicis, a raccontarci di questo paese a geografia mutevole, dove prima che la politica è stato il lavoro dell'uomo a cambiare le mappe; di questo popolo che ha domato l'acqua rendendosela amica; di questa gente  che ha saputo rendersi libera resistendo ai più grandi Imperi, senza celebrare più di tanto le sue vittorie.
E dei suoi mulini a vento, dei suoi cieli, dei suoi pittori più bravi a rappresentare donne che versano il latte, giovani che scrivono lettere, ubriachi davanti al camino che santi, guerrieri ed eroi.
Bello questo libro. Da raccomandare a chi si prepara a un viaggio in Olanda. E anche a chi non ci andrà mai: sono comunque parole che ci portano lontano.

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