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Che cos’è la legge morale?R. La legge morale è l'espressi...

Da Eleonoraely
Che cos’è la legge morale?R. La legge morale è l'espressione [dichiarazione] della volontà di Dio al genere umano. Essa dirige ed obbliga ciascuno alla personale, perfetta e perpetua conformità ed ubbidienza ad essa, nell’intero uomo, anima e corpo, con i dovuti sentimenti e disposizione (d'animo), sia dell'anima che del corpo, come pure alla prestazione di tutti quei doveri [obblighi] di santità e di giustizia dovuti a Dio ed ai nostri simili [agli uomini]. 
Il termine "morale" in "legge morale" fa riferimento al greco "èthos" (comportamento, costume, carattere, consuetudine). Da "ethos" in funzione di aggettivo viene "ethicos" che acquista anche il significato di principi delle caratteristiche della condotta umana che influiscono sulla collettività (ovvero "moralis" in latino). 
Il termine morale, quindi, assurge a valore di ciò che è attinente alla dottrina etica, oppure alla condotta umana. Come si può giudicare la condotta umana? Qual è il suo criterio?
La legge morale nell'ambito della fede cristiana è l’espressione della volontà di Dio al riguardo del comportamento che Egli si aspetta dalle creature umane. Si tratta di una volontà esplicitamente dichiarata e registrata nell’ambito del Patto che Egli ha stabilito con le creature umane. 

Essa prende la forma di disposizioni che Egli stabilisce in forza delle Sue prerogative di Creatore e Signore dell’universo. 
Le creature umane hanno il preciso dovere di conformarsi ad esse. Non si tratta di principi generali di condotta né di suggerimenti, ma di un obbligo insindacabile a cui nessuno si può impunemente sottrarre. A queste prescrizioni dobbiamo conformarci personalmente, in modo completo e permanente. Sono principi assoluti e non relativi, validi per ogni tempo e luogo. 
A questi precetti dobbiamo conformarci con tutto l’essere nostro, non solo nel senso che riguardano ogni manifestazione della nostra vita, sia interiore che esteriore, ma che dobbiamo ubbidirvi con la disposizione interiore appropriata, vale a dire non di malavoglia, ma volentieri, ispirati dal rispetto e dall’amore per essi e per Colui che ce li ha dati, con diligenza e determinazione, consapevoli che essi sono per il nostro ed altrui bene e sono quindi giusti e buoni, sia che ne comprendiamo la portata oppure no. 
La legge morale che Dio ci ha dato esprime ed è tesa a santità e giustizia: essa, cioè, riflette il carattere buono, santo e giusto di Dio, ed è tesa a che il nostro comportamento sia altresì buono, santo e giusto rispetto ai criteri di Dio. 
La legge morale riguarda non solo i nostri rapporti con ciò che concerne la nostra vita ed i nostri rapporti con gli altri ed il mondo, ma regola altresì i nostri rapporti con Dio. 
La legge morale di Dio ci è data nel contesto di ciò che è stipulato nel Patto che ci lega a Dio: essa implica la promessa di vita per coloro che vi si conformano e la minaccia della perdita della vita per coloro che vi trasgrediscono.
La legge morale, quindi, proclama espressamente quale sia la volontà di Dio al riguardo del comportamento che Egli si aspetta da ogni essere umano. Essa non è un costrutto della cultura umana né una forza o principio astratto inerente all'universo, ma rivelazione dell'oggettiva volontà di Dio. Dio non è, come qualcuno afferma, "un modo per definire il meglio che c'è nell'uomo" (benché essa certamente sia stata impressa nella coscienza umana), ma esprime il fatto che l'Essere personale supremo abbia una precisa volontà e che Egli la riveli alle creature umane. 

Ogni creatura umana senza eccezione, passata, presente e futura, ha il preciso dovere di sottomettersi alla legge morale proclamata da Dio: la legge morale ha quindi un carattere assoluto.
Stabilito il principio che la legge morale sia stata sovranamente e in modo non ambiguo proclamata da Dio all'umanità, è questo stesso fatto che determina quale tipo di ubbidienza Dio si aspetti dalla creatura umana. Forse che Dio è disposto a tollerare un'ubbidienza approssimativa e discrezionale alle Sue leggi? No, così come ci si attende che Dio sia amato "con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la forza, con tutta la mente", l'ubbidienza alla legge di Dio deve essere assoluta e diligente, non solo esteriore ma interiore, vale a dire, basata sulla adesione di tutto noi stessi, di buon grado, con piena persuasione e gioia.
Tutto il nostro essere è tenuto a conformarsi alla legge di Dio in modo irreprensibile, in santità (dedizione completa) e giustizia. Dio, cioè, si aspetta un'ubbidienza "al cento per cento", non parziale ma completa. L'essere umano deve attenersi a tutte le cose scritte nel libro della legge mettendole diligentemente in pratica.
(dal web)

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