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Che dio benedica

Creato il 15 settembre 2014 da Ciao Bella @ciaobellastyles
Che Dio benedica quello che adoro. Lo smalto rosso, il piegaciglia e tutto ciò che profuma di argan. Me compresa. Le lentiggini. Quelle con cui ci devo convivere, che a me non piacciono eppure fanno innamorare. Quelle che per me sono imperfezioni, come le occhiaie, le fossette e i segni del cuscino sulle guance. Gli abbracci a pelle nuda. Quelli che ti fanno sentire tutto fin sotto pelle. I baci sul collo che ti fanno venire la pelle d'oca. I pianti a non finire che ti fanno recuperare le forze. Le risate senza senso che ti fanno lacrimare gli occhi. Chi ti incontra e ti dice che ti vede più bella e più serena, e tu sai che è così. Chi fa le cose con cura, anche le più piccole. Che "prendersi cura" è la più dolce forma d'amore che esista. 
Che Dio benedica certi uomini. Quelli con la barba, i tatuaggi e la camicia fuori dai pantaloni. Quelli che non si vergognano di dire "Mi sei mancata". Quelli che sanno quel che vogliono. Quelli che non promettono nulla eppure mantengono tutto. Quelli che riescono ancora a farti arrossire. Quelli che ti spogliano con gli occhi. Quelli che piangono. Quelli che scelgono una donna e sanno essere fedeli solo a quella. Che la fedeltà fa diventare tutto infinito.
CHE DIO BENEDICA
Che Dio benedica chi sorride meglio di chiunque altro nonostante un sorriso non proprio perfetto. Chi ha paura ma ha il coraggio di fare tutto. Anche innamorarsi. Chi vuole sentire la tua voce prima di andare a dormire, che ha bisogno di sentirti prima di chiudere gli occhi e sognarti. Chi vuole il bacio della buonanotte, che non si è mai troppo grandi. Chi ha un buonissimo profumo che si fonde alla perfezione col tuo. Chi per riempire i silenzi ti da un bacio. Chi non vorresti mai smettere di guardare. Chi ti fa innamorare perdutamente. 
Che Dio benedica il mio rossetto lucido n°808 e i tacchi alti che mi fanno sentire stupenda. Il suo sorriso contagioso e le sue espressioni buffe. Le nottate devastanti con le amiche. Il Traminer, la Sangria e il Mimosa. I pranzi in riva al lago. Quelli al sole alla Prima Spiaggia e le cene sotto le stelle all' Ultima. Skype e le video telefonate notturne che vorresti non finissero mai. Le cannucce di carta a righe. I piatti, i bicchieri e le posate scombinati che la tavola è anche uno di quei posti in cui non sempre si deve essere ordinati. I bambini piccoli, che se non mi sbrigo a farli, mi toccherà rubare quelli degli altri. Sia mentre canta Chandelier. 
Che Dio benedica i pizzoccheri che la prossima volta voglio farmi spiegare da mamma come si preparano. Il profumo di caffè d'orzo e pane tostato la mattina. La meraviglia di fare colazione a letto, in accappatoio senza preoccuparmi di che ora o giorno sia. La voglia di fermarmi a mangiare un gelato alle sette di sera. Quella camminata che mi ha fatto scoprire certi vicoli al profumo di gelsomino. Le prime ciliegie della stagione. Le gambe nude scaldate dal primo sole. L'ombrellone bianco sul mio balcone. I nastri di raso per legarmi i capelli. Quei chiletti in più che col cervello seducono più di qualsiasi altro organo. 
Che Dio benedica tutto questo, perché tutto questo mi aiuta ad andare avanti. 

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