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Che due coglioni, queste madri expat di bambini bilingue*

Creato il 05 aprile 2014 da Valeskywalker @valeskywalker

Che due coglioni, queste madri expat  di bambini bilingue*

Federica :-D

Mia figlia e' bilingue.
Ciononostante e' una bambina come tutti i bambini.
E' bilingue perche' le abbiamo insegnato dalla nascita la lingua di mamma e quella di papa'.
Nessuna di queste due lingue e' l'inglese, il cinese o altra lingua ritenuta fondamentale per il mondo del lavoro odierno o futuro.
Potra' accaderle di vivere in luoghi dove gli altri non parlano queste lingue, e le dovra' imparare, come tutti quelli che non sono bilingue per motivi di famiglia, ma vanno a scuola in un altro paese.
O come tutti quelli che non sono bilingue per motivi di famiglia, non vanno a scuola in un altro paese, ma andando a scuola nel loro paese, avranno lezioni di lingue straniere.
Essere bilingue e' una grande fortuna, ma non dovrebbe essere considerata ne' una appartenenza a un nuovo "ceto", gettando basi di discriminazione verso chi non lo e', ne' la scusa per chi non lo e' di non imparare nessuna lingua straniera.
Perche' anche se non si e' bilingue, le lingue si possono imparare lo stesso. E si possono imparare davvero bene.
Al momento vivo in una nazione dove  tradizionalmente le persone  imparano le lingue straniere alla scuola dell'obbligo (sia pubblica che privata): una volta il russo e il francese, in tempi recenti il tedesco e l'inglese.
Non e' raro che  le persone anziane sull'autobus mi raccontino di parlare italiano perche' ai tempi del comunismo in tv non c'era un granche': per passare il tempo si mettevano sui libri a studiare l'italiano, tanto per il gusto di leggersi poi Dante in originale.
Dopo aver vissuto cinque anni in un mondo dove tutti parlano solo e soltanto francese in casa, al lavoro, ovunque, anche se in teoria sono arrivati l'altro ieri dall'Algeria o dalla Nigeria, ora vivo in un posto dove tutti parlano bene almeno una lingua diversa dalla loro se non due o tre o quattro, che abbiano cinque  anni o novanta, e nessuno si sente bilingue, trilingue,quadrilingue per questo.
A riprova che in questo mondo si puo' fare tutto e il contrario di tutto con uguale convinzione.
A Varsavia incontro una persona di colore ogni cinque mesi, eppure pressoche' tutti i bianchi sanno parlare almeno un'altra lingua. In Alta Savoia c'e' un'enorme diversita' etnica, ma il franceseugualepertutti e' vissuto come necessario all'integrazione, a scapito di qualsiasi bilinguismo per motivi di famiglia o di cultura.
Il Senator e' di madrelingua polacca. Alla scuola dell'obbligo e liceo ha imparato inglese, russo e tedesco. All'universita' (completamente in inglese anche se in Polonia) il francese. Qualche anno fa un po' di italiano.
La sottoscritta e' di madrelingua italiana. Alla scuola dell'obbligo ha imparato inglese (elementari private) e poi francese (medie e liceo pubblico). Ha una certa inclinazione per il Catalano.  Si sta cimentando con il Polacco con risultati ridicoli ma pieni di coraggio.
Grazie alle lingue che conosciamo, ogni giorno della nostra vita da molti anni, abbiamo potuto studiare fonti diverse, abbiamo potuto conoscere amici di altre nazoni, abbiamo potuto accedere a lavori interessanti, abbiamo potuto scoprire da soli luoghi e storie. Non siamo diversi  dalle persone che parlano solo una lingua: siamo solo piu' ricchi di diversita'. Io sarei stata ugualmente disordinata, estroversa, caciarona e lui ugualmente pignolo, razionale e caciarone, se non avessimo imparato l'inglese e tutto il resto. Avremmo solo saputo, provato , scoperto meno cose e persone diverse.
Imparare le lingue straniere da' le chiavi di accesso a ricchezze umane,culturali ed economiche grandissime.
Mi auguro che in Italia siano fatti sforzi per dare i posti da docenti di lingue straniere, nelle scuole dell'obbligo e nei licei, a persone qualificate, preparate ed appassionate, consapevoli che se dal loro lavoro i bambini apprenderanno a parlare veramente le lingue straniere, questi  avranno piu' chiavi di accesso.
Mi auguro che in Italia i genitori che non possono permettersi lezioni private, utilizzino i tantissimi materiali che la tecnologia mette a disposizione gratuitamente per far vedere ai loro bimbi cartoni animati in altre lingue, facendoli giocare ad attivita' che portano all' apprendimento linguistico, organizzino pomeriggi di gioco con bambini di altre lingue.
Anzi, spero che queste cose infatti siano gia' accadute, stiano gia' accadendo, e che accadranno sempre di piu'.
E mi auguro che le italiane all'estero che se la tirano che loro sono expat come se fosse la nuova moda dell'essere o non essere e i loro figli sono bilingue solo perche' hanno attraversato il cancello di una qualsiasi scuola internazionale, non diventino un nuovo stereotipo di  mamma snob del cazzo da far scappare a gambe levate tutte quelle madri che non sono expat, non hanno figli bilingue, ma sono sul punto di fare click su un ordine di amazon per un libro in inglese o su una playlist di episodi di peppa in spagnolo su youtube.
Cliccate quell'ordine, cliccate quel cartone: non fatevi cogliere dal rigetto per le madri expat snob del cazzo che mio figlio e' bilingue perche' sa contare in inglese fino a dodici:  fidatevi del vostro istinto, le lingue si possono imparare anche se non si e' expat, anche se non si va alla scuola privata da millemila euro l'anno, anche se non si conoscono e non si possono insegnare direttamente ai propri bimbi: c'e' un mondo virtuale pieno di risorse, un mondo di giochi, un mondo di altri bambini che parlano un'altra lingua e vivono nel vostro stesso quartiere o nel paese accanto al vostro e giocando coi vostri potrebbero scambiarsi con naturalezza la loro conoscenza.
Sul sito di Letizia trovate un infinita' di link e suggerimenti per aiutare i bambini ad imparare le lingue straniere andando oltre il vostro contesto geografico e scolastico.
Sul sito di Graziana trovate moltissime recensioni di libri in inglese per bimbi.
Questi sono solo due esempi di fonti.
*Un saluto a tutte le expat, mie amiche e non,  che non si credono migliori solo perche' vivono fuori dal Belpaese,  che sono felici che i loro figli vadano alle scuole straniere e imparino altre lingue non perche' cosi' saranno meglio degli altri, ma perche' cosi' avranno le chiavi di accesso per vivere tra maggior diversita' di idee, cose, luoghi e persone.
Sul blog delle Mamme nel Deserto di questa settimana c'e' un bel post sul bilinguismo: ringrazio Dru e Mimma dello spunto!
Anche Me stessa ha raccontato dell'attuale situazione linguistica familiare: i quattro lunghissimi mesi con il Navigante in missione stanno per finire e quando tornera' trovera' grandi progressi :-)

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