In questi giorni in Rwanda non dovrebbe cadere nemmeno una goccia d’acqua, invece piove ogni giorno. Che cos’è questa storia? Dove sono finite quelle belle stagioni secche di una volta, quando l’erba diventava gialla, le piante languivano e il terreno si screpolava? Questa pioggia in pieno agosto è molto strana. Io sono solamente un blogger, quindi posso trovarla strana e tutto finisce lì. Ma non posso dimenticare che il nostro paese è popolato al 99 per cento di contadini che dipendono dall’acqua come i pesci. Non sono contadini come i vostri, che hanno ampie riserve, conti in banca e possono affrontare anche per 10 anni i capricci della natura senza risentirne più di tanto. Kagame può blaterare finché vuole che per il 2020 il Rwanda sarà al livello della Danimarca e magari anche meglio. I nostri contadini hanno un’economia al limite della sussistenza e basta niente per ridurli alla fame. Per esempio, adesso so già che diranno “wow, quest’anno le piogge sono arrivate in anticipo così possiamo piantare il sorgo, il mais, i fagioli, le banane. Forza ragazzi, l’ultimo che arriva è una scimmia!” Così si metteranno a piantare come invasati. E se per caso questa non fosse la stagione delle piogge anticipata ma soltanto un’innaffiata prima che il sole riprenda a picchiare? Quei poveracci perderanno tutto. Dico tutto, perché la loro unica irrigazione dipende dalla pioggia. Non possono permettersi una stagione delle piogge fuori stagione. O piove fino al prossimo giugno o sono rovinati.
Ne so qualcosa, perché la stagione secca ha già fatto fuori metà delle mie banane. Avevo predisposto un piano d’innaffiamento, ma qualcosa è andato storto. Le mie socie hanno dato la colpa al tizio che avevano pagato per innaffiare, il tizio ha dato la colpa al tizio che aveva pagato per innaffiare e così via fino alla divisione dell’atomo. Così adesso le mie socie stanno dicendo: “Wow, la pioggia! Ripiantiamo subito le banane.” Ma io ho detto: “Calma, ragazze, andiamoci piano. Ogni banano costa 4000 RF. E se poi non piove più?” Infatti sono un blogger ma anche un piantatore. Certo, a differenza dei contadini posso perdere le banane senza risentirne più di tanto. Ma se la mia vita dipendesse da quelle banane, ci sarebbe poco da stare allegri.
Dragor






