Cliccando su lettera è possibile leggere lo stuzzicante ritaglio del giornale La Provincia di Cremona in cui il direttore Vittoriano Zanolli risponde a una lettrice che lamenta il cattivo trattamento riservato a Maura Ruggeri (Pd), candidata alle elezioni regionali. Il direttore ribatte che l’articolo sull’incontro di sala Zanoni è uscito, benché con un giorno di ritardo, e che è vero: “Alcuni candidati più di altri hanno la nostra fiducia, e, di conseguenza, il nostro appoggio”.
per Twitter, l’hastag è #iostoconmaura
Come si era capito alcuni candidati, quelli più vicini a Pizzetti, godono della fiducia e dell’appoggio dell’unico quotidiano cartaceo, l’unico diffuso in tutta la provincia e il più accessibile. Dopo la grande insistenza con cui Zanolli e i suoi redattori hanno chiesto le dimissioni del segretario provinciale Titta Magnoli non c’è da stupirsi.
La forza del giornale vuole tradursi in consenso, direttamente. Non c’è bisogno di dare molte spiegazioni. Zanolli nemmeno spiega perché non c’è da fidarsi di alcuni candidati né vale la pena appoggiarli.
La trasformazione della forza di un massmedia in consenso è un problema, tanto più che La Provincia è monopolista. Non c’è pluralismo di voci diverse, né informazione libera, visto che l’editore monopolista tutela con evidenza e forza i propri interessi.
Che da questa forza escano alcuni eletti “legittimati dal libero voto popolare” è un problema. C’è conflitto d’interessi.
Ivana Cavazzini (Pd), più vicina a Pizzetti, si presenta “per riportare al centro il territorio” e ripropone anche la Cremona-Mantova, per la quale non si trovano soldi, malgrado il sicuro impegno del presidente della società preposta, Alberto Siumè, presidente di Stradivaria.
Maura al mercato, quello degli ambulanti
La Cremona-Mantova è un pericolo per il territorio, lo devasta, proprio mentre i pendolari delle ferrovie subiscono vessazioni interminabili sullo stesso percorso, che poi sui binari prosegue per Milano. Gli ambientalisti già protestano dopo aver già vinto battaglie legali.
Il candidato “del territorio” però piace al giornale locale, che sul territorio vende, inoltre la difesa dell’Oglio Po è un obiettivo chiaro, tangibile, popolare. A un giornale piace, piace.
Maura Ruggeri si batte per alcuni princìpi che la Regione di Formigoni ha disatteso. Princìpi da far valere in tutta la Lombardia, speriamo in tutta Italia: il welfare, l’acqua pubblica, ad esempio, non sono specificità cremonesi come il presidio ospedaliero l’Oglio Po di Casalmaggiore o la Cremona Mantova.
Il candidato sostenuto da un giornale così forte può essere libero? Non si crea vincoli? E deve o no la politica essere autonoma, libera, trattata da persone qualificate e indipendenti, capaci di risolvere problemi? O bisogna rimanere al tremendo criterio dell’orticello locale da difendere, con “qualcosa da portare a casa”?