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Che notte quella notte, mi svegliai con le ossa tutte rotte

Da 6cuorieunacasetta
Che notte quella notte, mi svegliai con le ossa tutte rotte
I suoi bambini, 14 mesi in due, dormono tutta la notte. Amica C mi consola: "Sarà il latte artificiale, che li  sazia di più...". Non è vero per niente: il primogenito di cognato P è allattato al seno. Dorme sette ore filate da quando aveva due mesi.
Sospiro. Per noi, otto ore di sonno continuato restano, appunto, un sogno.
Iniziò nove anni fa. Mesi di notti insonni, passate a cullare su e giù per la casa il nostro primo adorabile neonato. La mia mamma mi regalò il libro di Estivill. Lo lessi d'un fiato. No! Mai avrei inflitto al mio Giacomino un simile trattamento!
I consigli dei vicini, dei suoceri e delle amiche single si sprecavano:
"... Ma se lo prendi in braccio appena piange!"
"... Ma se sei sempre lì ad allattarlo!"
"... Ah, che coppia inesperta... con i bambini non ci sapete fare...".
La coppia inesperta andò avanti per la sua strada e arrivò il secondo figlio. Che dormiva peggio del primo. Il libro di Estivill occhieggiava dalla libreria. Il pediatra suggeriva un magico sciroppo. Resistemmo.
 Francoise Dolto insegna di parlare ai bambini. Parlare, spiegare, ché loro capiscono. Una sera  spiegai al piccolo Leonardo che la mamma e il papà di notte avevano bisogno di dormire. Lui facesse pure quello che voleva, noi volevamo riposare. Quella notte chiusi la porta della nostra camera. Leonardo si svegliò, chiamò, bussò e bussò.
"Piccolino, torna in camera con i tuoi fratelli!"
"Leonardino, ti avevamo spiegato..."
"Insomma, lasciaci dormire!"
Pssssssssssssssssssssssssssss
"Che sta facendo?"
"Accidenti..."
"Che sta facendo?"
"Ehm...  credo stia facendo pipì sulla porta."
Insomma, la Dolto quella notte non servì a niente.
Arrivò il terzo figlio.
Arrivò il quarto. Mi dicevano le amiche: "Caspita, non si direbbe che ti stai occupando di un neonato. Che aria riposata, che aria rilassata che hai!". Le mettevo a parte del mio segreto:  la culla (vuota) accanto al letto, il bebè tra le mie braccia. Risvegli e allattamenti erano facilissimi, quasi non me ne accorgevo.
A svezzamento iniziato da un pezzo, gli preparammo il lettino in camera dei fratelli e il papà, tranquillamente,  insegnò al piccolo Elia a dormire da solo. Ci mise tre giorni.
 Adesso Leonardo ha sette anni e di notte si sveglia ancora spesso. Un bicchiere d'acqua, una capatina in bagno, un bacio e una carezza, di solito bastano. Altrimenti gli faccio un posticino accanto a me, sotto le coperte, e lui tira dritto fino a mattina.
"Mamma, stanotte noi quattro possiamo fare come Qui, Quo, Qua? Domani è vacanza!"
Si mettono a terra i materassi e i bambini dormono allegramente insieme. Orribili mostri sotto il letto. Inquietanti bisbiglii dai cassetti. Strani fruscii alla finestra. Non importa. Stanotte mamma e papà dormiranno sonni tranquilli!
                                  
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