Foto tratta da osservatorioitaliano.org
Sabato pomeriggio, a Zagabria, centinaia di persone che manifestavano contro il governo si sono scontrate con le forze di polizia nei pressi della sede del Parlamento e del governo. La manifestazione, organizzata dalle associazioni degli ex-combattenti della guerra d’indipendenza e da formazioni politiche di destra, ha portato nella piazza Josip Jelacic, a partire dalle ore 13, circa 15 mila persone che hanno espresso il loro sostegno a favore degli ex soldati e generali croati, indagati o sotto processo per crimini di guerra. Secondo i promotori della mobilitazione, infatti, il governo non avrebbe fatto nulla per difendere gli “eroi di guerra” e “la dignità della guerra d’indipendenza”.Poco prima delle 15, alcune centinaia di manifestanti (tra cui molti giovani e giovanissimi), si sono staccati dalla manifestazione principale e hanno tentato di raggiungere piazza Sveti Marko,, nella parte vecchia della città, dove si trovano la sede del governo ed il parlamento croato e dov’è vietato manifestare, attaccando con sassi, bottiglie e petardi le forze dell’ordine che hanno risposto con cariche e gas lacrimogeni. Il bilancio degli scontri parla di 65 arrestati (di cui 13 rilasciati successivamente), 50 feriti di cui 18 in condizioni serie, due auto della polizia distrutte, vetrine infrante, negozi danneggiati. Tra gli arrestati ci sono molti, già noti alla polizia per atti di violenza, appartenenti a frange estremiste di hooligans, tra cui anche membri del gruppo “Bad Blue Boys” (BBB).
Scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro il governo della premier Jadranka Kosor erano avvenuti a Zagabria già giovedì sera. Anche in quel caso i dimostranti avevano cercato di raggiungere l'edificio del governo ed erano stati dispersi dalle cariche degli agenti di polizia contro i quali sono stati lanciati sassi e bottiglie. I dimostranti, al grido di "Ladri! Ladri!" accusavano il governo di " rendere tutti i giorni la vita dei cittadini più difficile e di condurre il Paese verso un caos economico". Secondo quanto riportato dai media locali, negli scontri vi sarebbero stati alcuni feriti e qualche arresto, compreso Ivan Pernar (leader dell'Alleanza per il cambiamento) che ha organizzato la protesta attraverso il blog zelenapolitika.wordpress.com e Facebook, dove ha aperto il gruppo “Facciamo cadere il Governo!!! E’ tempo di prendere in pugno la situazione”.
Manifestazioni antigovernative si sono tenute giovedì anche in altre località della Croazia, fra cui Split, Rijeka, Pula, Osijek e Slavonski Brod e i promotori hanno già annunciato che continueranno la mobilitazione finché il governo di Jadranka Kosor non deciderà di dimettersi.
Insomma, sembra prefigurarsi un periodo piuttosto burrascoso per la Croazia, già alle prese con pesanti scandali interni (e un endemico problema di corruzione politica) e un crisi economica sempre più grave, proprio nell'anno delle elezioni politiche (che dovrebbero tenersi in novembre). E soprattutto nell'anno in cui dovrebbe chiudersi il complesso e accidentato negoziato per l'adesione all'UE che già molti danno per rimandata sicuramente al 2013, rispetto al più volte annunciato 2012. Saranno mesi decisamente non facili per il presidente Ivo Josipovic che ha da poco festeggiato il primo anno del suo mandato.